“Ho l’autismo e grazie a voi ho un lavoro”. Mirko ha un sorriso che contagia chiunque abbia la fortuna di incrociarlo. Diciotto anni e un amore viscerale per il suo lavoro. Dopo il tam tam mediatico ha trovato la sua casa, una casa a tutti gli effetti: grazie alla Fondazione ISC Roma Litorale e al risto-pub ‘Casa Clandestina’ oggi è il punto di forza di uno dei locali più amati e frequentati di Ostia.
Mirko: nella vita voglio fare questo
Lui non sta nella pelle. Lavora e impara. “Nella vita voglio fare questo” dice. “Mi piace molto, mi piace fare cocktail, caffè, cappuccini. mi trovo bene qui”. “È un sogno che siamo riusciti con l’aiuto di tutti a trasformare in un’opportunità – spiega il dottor Andrea Fontana, psicoterapeuta e responsabile dell’agenzia lavoro della Fondazione ISC Roma Litorale, ente socio-sanitario che segue oltre 500 bambini -. Mirko è un ragazzo che ha un disturbo dello spettro autistico ad alto funzionamento. Lo seguiamo da quando è piccolissimo. È stato uno dei primi a far parte del nostro percorso riabilitativo sui ragazzi con autismo. Oggi grazie ai nostri terapisti, all’equipe sanitaria e a Casa Clandestina, che ringraziamo per averci aperto le sue porte, siamo riusciti a fare in modo che Mirko iniziasse un tirocinio lavorativo. Abbiamo circa 30 ragazzi impegnati in questo tipo di attività occupazionali, oltre a un bar associativo interno nel quale lavorano 8 persone con disabilità intellettiva. Va precisato che come ente ci facciamo carico degli oneri assicurativi e mettiamo a disposizione delle aziende un tutor”.
“Mirko è fortissimo – sottolinea Diego Gianella, gestore di ‘Casa Clandestina’ -. Fa degli ottimi cocktail, ottimi cappuccini. È più bravo di noi. È molto gentile e affabile con i clienti. Ricordo ancora il primo giorno. Gli ho fatto vedere come fare alcuni drink, alcuni dei quali anche molto complicati. Oggi è lui che dà consigli a me. È un dipendente a tutti gli effetti. Ci aiuta moltissimo. Siamo felicissimi della scelta e anzi consiglio a tutti di aprirsi a delle esperienze del genere. Non siamo noi che diamo qualcosa a Mirko ma è lui ogni giorno a insegnarci e regalarci un mondo. Come ‘Casa Clandestina’ abbiamo molti progetti nel sociale. E questo ci sta davvero dando tantissimo”.