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Ostia, indagini sugli stabilimenti: ristoranti e spazi sportivi abusivi

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Trapelano elementi circa la recente indagine sugli stabilimenti di Ostia coordinata dalla Capitaneria di Porto. Il risultato sarebbe previsto quanto amaro: da decenni, nei lidi, i gestori avrebbero fatto realizzare ristoranti e spazi sportivi senza autorizzazione. In pratica abusivamente.

Sempre i soliti illeciti ostiensi, insomma, ma rivelati con una precisione nuova, tanto da mettere i brividi. Dopo il grande sequestro di un mese fa (che aveva riguardato il Porto ed alcuni stabilimenti) la guardia costiera aveva avviato una serie di stretti controlli, perfino nella settimana di ferragosto. Quest’ultima si era concentrata sui servizi che il codice della navigazione permette di affidare a terzi, tra cui campi sportivi e ristoranti, appunto, che i gestori fanno costruire tramite sub-concessioni in cambio di denaro.

Ogni concessione dovrebbe avere l’autorizzazione di comune e municipio e invece si è scoperto che si è fatto tutto tenendo all’oscuro l’amministrazione. Vince il principio del “libero” interesse insomma: i gestori hanno affidato autonomamente i loro spazi a società sportive o di catering esterne, secondo le proprie necessità e i propri vantaggi. Ci sarebbero così società arrivate a pagare anche 25 mila euro.

“Ci sono alcuni episodi di violazione dell’articolo 45 bis del codice della navigazione, in altri i dati non sono aggiornati” si limita a dire Fabrizio Ratto Vaquer, comandante della capitaneria di porto di Roma. Ma quattro stabilimenti hanno già una procedura aperta per violazione delle disposizioni e presto le conclusioni della guardia costiera (che ha trovato irregolarità nel 90% dei casi ispezionati) finiranno in Procura, dove c’è già un’indagine portata avanti dai pubblici magistrati Michele Nardi e Francesco Dall’Olio.

La commissione prefettizia di Domenico Vulpiani, dal canto suo, fa sapere che vigilerà, cosa che non si è fatta in passato, continuando sull’impronta della trasparenza che i suoi componenti ritengono aver intensificato fin dal primo giorno del loro insediamento. “Occorrerà che l’assegnazione dei servizi negli stabilimenti avvenga attraverso una gara pubblica– sostiene il Municipio- Articoli come quello del 45 bis del codice della navigazione devono essere regolati da una procedura a evidenza pubblica sotto il controllo del municipio per garantire così la legalità e la trasversalità. Per quanto riguarda i sub concessionari faremo un controllo serrato anche sulla scorta del regolamento da poco approvato in Regione e procederemo alle decadenze visti i comportamenti immorali, non di fiducia e di elusione alle norme”. Nei loro uffici, intanto, si stanno vagliando i responsi di altri controlli, portati avanti dalla polizia giudiziaria dei vigili urbani.

 

 

 

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