Cabine divelte, distrutte e trascinate via dalla forza delle onde. Lo scenario che si presenta agli occhi di Franco Petrini, titolare degli stabilimenti La Pinetina e Nuova Pineta, a Ostia, all’indomani dell’ultima mareggiata è desolante. L’ondata di maltempo che ha flagellato il litorale romano ha colpito in modo inesorabile questo tratto di costa, andando a fare danni soprattutto laddove l’erosione era già evidente e sempre più avanzata. Gli stabilimenti più danneggiati dalla mareggiata del 2 dicembre, oltre al Kursaal – dove molte cabine sono letteralmente crollate nel corso del temporale – sono proprio La Pinetina e Nuova Pineta.
“Da 12 anni chiedo alle amministrazioni comunali di fare qualcosa – dichiara Franco Petrini – Ma cambiano i sindaci, cambiano gli assessori, eppure la situazione resta sempre la stessa, anzi peggiora. Quello che è successo era prevedibile ed infatti è successo. Per quanto mi riguarda, ho in piedi ancora alcune strutture, 2 ristoranti e una piscina, ma potrebbero cadere da un momento all’altro. Ma è la città che è in ginocchio”.
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Ostia, crollano gli stabilimenti La Pinetina e Nuova Pineta
“Ho pubblicato le foto degli stabilimenti crollati a causa della mareggiata non per farmi compiangere da qualcuno, ma per far capire cosa sta succedendo a causa dell’erosione – spiega Petrini – L’intento è quello di sensibilizzare l’opinione pubblica e chi di dovere su questo argomento prima che sia davvero troppo tardi. Ormai riguardo la classe politica ho perso ogni speranza: ogni tanto viene fatto un piccolo intervento che non risolve il problema, anzi, spesso peggiora la situazione, come sta succedendo adesso con la pseudo barriera che stavano facendo, ormai abbandonata da 5 mesi, che ha fatto da acceleratore per il fenomeno erosivo, perché ogni sasso che viene buttato in mare non fa altro che deviare il flusso delle correnti, facendo danni a terra. Spero solo di far capire all’Amministrazione quale sia la gravità del problema, ma nel contempo mi rivolgo anche alla città, che si deve rendere conto che io, come gestore, posso anche andare via domani, ma rimango come cittadino e come padre e nonno di altri cittadini, e la città non si può permettere di perdere una parte così importante di sé stessa come gli stabilimenti. Se continua così, tra un po’ la gente non andrà più al mare e questo non significa non prendere più il sole, ma far fermare tutta l’economia che vi gira intorno, che non è solo degli stabilimenti ma di tutto l’indotto. Per una città come Ostia l’economia turistica è fondamentale e invece troppo spesso i balneari vengono vissuti come un fastidio. Bisognerebbe acquisire maggiore consapevolezza dell’importanza che ricoprono il mare, il litorale e di conseguenza anche gli stabilimenti e tutelarli, per il bene di Ostia”.
L’economia di Ostia è infatti è molto legata al turismo, con centinaia di migliaia di persone che arrivano da Roma, ma anche da altre città, che ogni giorno con la bella stagione riempiono le spiagge, le pinete e l’area archeologica. “Questo è anche grazie ai servizi di alta qualità che vengono offerti da tutti gestori di Ostia e che le persone apprezzano, ma se non veniamo appoggiati da interventi efficaci che possano davvero mettere un freno al fenomeno erosivo tutto questo a breve sarà inutile”, commenta amareggiato Petrini.
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