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Top Volley Latina, il presidente Falivene: “Non ci piace la strumentalizzazione”

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Foto: Top Volley Latina

«Siamo gente di sport e in quanto tali ci piace la competizione e il confronto, la cosa che invece non ci piace affatto è la strumentalizzazione: quella non la tolleriamo e non daremo a nessuno la possibilità di sfruttare il nostro nome per portare avanti campagne politiche che hanno obiettivi diversi da quelli sportivi». Il presidente Gianrio Falivene, numero uno della Top Volley Latina, società che festeggia nella prossima stagione i 45 anni di storia senza interruzioni e che da 15 anni partecipa alla serie A1 – Superlega, la massima serie nazionale della pallavolo, risponde all’articolo dal titolo e dal contenuto troppo sibillino apparso sul quotidiano Latina Editoriale Oggi in data 18 luglio, nel quale si ventilava un trattamento di favore alla Top Volley Latina sull’utilizzo a prezzo scontato del palazzetto dello sport di Latina. «Non mi va di entrare nella polemica politica quindi mi limiterò a ringraziare il sindaco che, con il suo intervento, ci ha permesso di formalizzare l’iscrizione al campionato di Superlega nei tempi previsti dal regolamento evitandoci una figuraccia che sarebbe stata per noi un crollo d’immagine – aggiunge Candido Grande, direttore sportivo della Top Volley Latina – abbiamo giocatori che fanno parte di squadre Nazionali, che faranno le olimpiadi di Rio, l’urgenza nel ricevere la documentazione è stata di grande aiuto per noi che, ogni giorno, portiamo il nome di Latina in giro per l’Italia e anche per il mondo quando in passato abbiamo partecipato alle coppe europee sfiorando imprese titaniche. Non ci piace essere sfruttati per fare miseri scoop giornalistici sfruttando il nostro nome per attaccare l’amministrazione comunale da poco insediata: ho avuto un confronto con il Sindaco nel quale mi ha spiegato che quello che noi abbiamo ricevuto in anticipo, visti i tempi ristretti, anche le altre società che utilizzano il PalaBianchini e che come noi danno lustro al nome della città con campionati di vertice, avrebbero avuto in futuro lo stesso trattamento. Qual è la nostra colpa? Quello di aver ricevuto lo sconto per primi? Se è così allora si, siamo colpevoli».

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