Hanno gambizzato un tabaccaio colpendolo con due colpi di pistola. E’ successo 8 anni fa, verso le ore 16.00 del 20 Agosto 2014 tra via dei Mille e via Vittorio Veneto, a Latina. Non si sapeva né chi fosse stato e né perché lo avesse fatto. Infatti, L’inchiesta della Procura di Latina era stata archiviata ma grazie ad altri riscontri raccolti dalla Squadra Mobile, a partire dalle dichiarazioni dei collaboratori di giustizia, è stata riaperta, Grazie alle dichiarazioni dei collaboratori di giustizia Renato Pugliese e Agostino Riccardo, portando all’identificazione del movente e dei presunti responsabili, mandante ed esecutore materiale.
Leggi anche: Entrano armati in tabaccheria: rapinate nonna e nipote
Gli spari e la gambizzazione
Nell’operazione Status Quo, i Carabinieri hanno ricostruito l’inchiesta sul tabaccaio gambizzato a colpi di pistola verso le 16:00 del 20 agosto 2014. La vittima si trovava in negozio con la sorella quando, dalla porta, fece il suo ingresso un uomo armato e con il volto coperto da un casco. Dopo pochi istanti, Marco U., ha ricevuto una pistola puntata contro.
Da quest’ultima, il malvivente ha fatto partire due colpi: il primo ha mancato il soggetto, il secondo lo ha colpito ad una caviglia. Una volta arrivati i soccorsi, il tabaccaio era stato ascoltato dagli investigatori riferendo di non aver mai avuto problemi e di non essere stato mai minacciato. Dalle prime indagini della Squadra Mobile, gli inquirenti avevano individuato il mezzo a bordo del quale l’autore dell’attentato si era allontanato, ritrovato poco lontano in via Curtatone e sul quale era stato trovato materiale genetico di Valentina. T. Inoltre, nell’inchiesta sono finiti anche i fotogrammi di una telecamera esterna che ha registrato il rilevante passaggio di uno scooter con a bordo un uomo che indossava un casco.
L’aggravante mafiosa
Nell’ordinanza di custodia cautelare il giudice Conforti, per le indagini preliminari del Tribunale di Roma, è riuscita ad arrivare ad una conclusione: l’uomo sospettato di avere sparato è J. M. , compagno di ValentinaT. , (condannato nei giorni scorsi per gli scippi seriali), mentre il mandante si crede fosse Travali. Il giudice ha contestato l’aggravante delle modalità mafiose soprattutto per la forza di intimidazione e di appartenenza all’associazione a delinquere. I pentiti hanno riferito che l’azione ritorsiva nei confronti del tabaccaio era riconducibile per vendicare la denuncia presentata alcuni anni prima dal commerciante nei confronti della madre di Travali.