Ha approfittato dei momenti concitati del soccorso durante un terribile incidente stradale per rubare un cellulare a un ventenne ferito gravemente. Il ragazzo, in condizioni disperate, è poi morto due giorni dopo in ospedale. E lui, un vigile del fuoco che aveva il compito di salvarlo e non di derubarlo, adesso è stato condannato per il vile gesto compiuto.
L’incidente stradale
I fatti si sono svolti nel corso della notte tra il 27 e il 28 agosto 2013. Il vigile del fuoco Giuseppe De Bonis, all’epoca 52enne, faceva parte di una delle squadra di soccorso. Era stato chiamato per intervenire sull’incidente avvenuto in via Appia al chilometro 90.600, nel territorio comunale di Terracina.
Lì si erano scontrate violentemente tre auto. Erano rimaste ferite 5 persone e tra queste due erano in gravi condizioni. Uno di loro era Luca Violo, trasportato in codice rosso insieme all’altro ferito al pronto soccorso del Santa Maria Goretti di Latina. Lì il 20enne di Pontinia, nonostante i disperati tentativi dei medici di salvargli la vita, era morto due giorni dopo. Le ferite riportate durante l’incidente erano troppo gravi. Gli organi di Luca erano stati donati.
Il telefonino mancante
I familiari, distrutti dal dolore, avevano recuperato gli effetti personali del ragazzo, accorgendosi che mancava il cellulare. All’interno del telefonino c’erano i ricordi di Luca, le foto, i messaggi. Tutto quello che poteva farglielo sentire ancora vicino. I genitori, provando a chiamare il numero del figlio e a mandare messaggi, non avevano ricevuto nessuna risposta. Erano quindi stati fatti numerosi appelli, anche attraverso i social network, affinché chi avesse trovato il telefono di Luca lo riportasse. E invece nulla.
“L’ho regalato a mia figlia”
I familiari avevano quindi denunciato il fatto ed erano scattate le indagini. Le ricerche hanno portato a De Bonis, oggi 61enne e in pensione. L’uomo aveva preso il cellulare per regalarlo alla figlia. E, per farlo, aveva cancellato tutto quello che c’era dentro, comprese le preziose foto di Luca. Per questo, lunedì mattina il vigile del fuoco è apparso davanti al giudice monocratico del Tribunale di Latina Francesca Coculo. Si trattava dell’ultima udienza del processo che lo vede imputato come autore del furto del cellulare. Il giudice, al termine del processo, lo ha condannato a un anno di carcere, seppur con la sospensione condizionale della pena. La famiglia di Luca si è costituita parte civile.