La Breast Unit di Latina fra le tre scelte nella Regione Lazio da Europa Donna
per l’indagine riportata sul magazine “IL PUNTO” e presentata recentemente in
una conferenza stampa nazionale a Milano. Una scelta che, insieme al Centro
Multidisciplinare di Senologia di Latina, premia tutta l’Azienda Sanitaria per il
lavoro svolto e i risultati raggiunti negli ultimi anni.
Già nello scorso mese di ottobre, celebrando a Cisterna di Latina la Seconda Giornata Nazionale di
Sensibilizzazione sul Tumore al Seno Metastatico, organizzata dalla Consulta delle
Donne, l’Amministrazione Comunale, con la partecipazione della Breast Unit della
ASL di Latina, l’Università Sapienza di Roma – Polo Pontino, la Regione Lazio ed
Europa Donna, era stato fatto il punto della situazione, rimarcando come, accanto
allo sviluppo della ricerca scientifica e l’efficacia delle nuove terapie personalizzate e
promettenti, si fosse rivelato importantissimo l’approccio multidisciplinare, con la
presa in carico della donna affetta da tumore in una Breast Unit. La paziente diventa
parte integrante della Breast Unit la cui équipe punta alle cure ma anche alla qualità
della vita, grazie ad una umanizzazione del percorso.
Le pazienti – disse la Direttrice Generale della ASL di Latina Silvia Cavalli concludendo
il convegno: “devono essere Accolte, Ascoltate, Comprese, non sminuite nei loro
timori, non relegate ad un ruolo di passività ed impotenza, ma assumere un ruolo
condiviso degli eventi che faccia emergere le loro fragilità, creando una rete solidale,
in cui la somma di tante debolezze diventano una grande forza. Non dobbiamo
curare il tumore della mammella, ma la paziente affetta dal tumore”.
Ma torniamo all’inchiesta apparsa su “IL PUNTO”, magazine di Europa
Donna Italia (EDI), un movimento fondato nel 1994 a Milano su intuizione
dell’oncologo Umberto Veronesi su iniziativa della European School of
Oncology oggi presente in 47 Paesi dell’Unione , con l’obiettivo di rispondere
efficacemente alle esigenze delle donne prima, durante e dopo la malattia, che
svolge un’opera di sensibilizzazione sul tumore al seno, proponendosi come il
principale movimento di opinione per la tutela dei diritti alla prevenzione e alla
cura del tumore al seno.
“Il Punto”, come riportato nell’ Editoriale della Presidente Nazionale Rosanna
D’Antona (pag. 1 del magazine), ha voluto raccontare i percorsi terapeutici esistenti
in Italia per le pazienti con tumore al seno metastatico, scegliendo alcune delle
realtà più significative del Nord, Centro e Sud d’Italia. Per ciascuna Regione, sono
stati intervistati i referenti istituzionali, i Direttori di alcune Breast Unit e le pazienti
con il loro vissuto sulla qualità di cura percepita nei luoghi di cura, mettendone in
evidenza le aree di miglioramento.
Il lavoro si è svolto sotto la guida di un comitato scientifico, composto da oncologi di
fama internazionale che ha dato il proprio contributo con le esperienze sulla pratica
quotidiana e non, indicando i percorsi terapeutici da intraprendere per renderli più
efficaci per tutte le pazienti del territorio. Quattro Regioni tra Nord, Centro e Sud
sono diventate la parte “pulsante” de “IL Punto”. Per ogni Regione sono state
identificate tre Breast Unit: le domande che sono state poste hanno un filo logico,
dalla presa in carico della donna con tumore al seno metastatico, fino alle terapie
necessarie per il controllo del dolore.
Le 4 Regioni individuate in Italia sono il
Veneto, l’Emilia Romagna, il Lazio e la Puglia. Per ogni Regione sono state
individuate 3 Breast Unit. Per il Lazio le 3 Breast Unit Scelte sono il Policlinico
A. Gemelli IRCCS di Roma, l’Azienda Ospedaliera San Giovanni-Addolorata di
Roma, l’Ospedale S.M. Goretti di Latina (pag. 7 del magazine).
Gli esempi delle Breast Unit delle quattro Regioni prese a campione, non
rappresentano la chiusura di un capitolo, ma un Punto su cui innescare futuri
coinvolgimenti e miglioramenti portando in primo piano la necessità di avere le
stesse offerte di servizi in ogni Centro di Senologia Multidisciplinare italiano e che
nella strutturazione di ogni Percorso Diagnostico Terapeutico Assistenziale (PDTA)
vengano ascoltate anche le esigenze delle donne.
E’ stata rimarcata inoltre la necessità di fare rete, riunendo tutte le forze disponibili
in uno sforzo corale, per la riuscita di un progetto che vuole dare finalmente una
risposta alla domanda di un bisogno che deve continuare a risuonare con forza su
tutto il territorio nazionale, perchè i diritti delle donne alla prevenzione e alla cura
restino sacrosanti e si diano risposte sempre più adeguate alle loro richieste ed
esigenze.
L’impegno della Breast Unit di Latina, dei vertici della ASL di Latina si è
indirizzato in questa direzione fin dalla sua istituzione e oggi il riconoscimento del
lavoro svolto e in itinere non può che spronare a fare ancora di più e meglio.
Come commentato per l’occasione dalla Direttrice Generale Silvia Cavalli: “abbiamo
intrapreso con il coinvolgimento delle Associazioni territoriali, delle Istituzioni, un
cammino di speranza nel lavoro e nella ricerca rivolto verso il futuro, un futuro di
vittorie per le donne affette dal tumore al seno. Dobbiamo costruire insieme questa
storia”.
Documento integrale de Il Punto Magazine