Ancora disordini all’interno delle carceri del Lazio, stavolta è toccato alla casa circondariale di Latina. Due i gravi episodi segnalati: un agente è stato ferito alla testa da un detenuto mentre un altro è riuscito a dar fuoco alla propria cella. A denunciare i fatti il Sindacato USPP Lazio.
Se la caverà con 7 giorni di prognosi l’agente di Polizia Penitenziaria aggredito nelle scorse ore nel carcere di Latina costretto a ricorrere alle cure Ospedaliere dopo l’aggressione subita. Paura anche per un secondo fatto, un incendio appiccato all’interno di una stanza di detenzione. Negli ultimi giorni, del resto, il tema sicurezza nelle strutture detentive del Lazio è tornato all’ordine del giorno: e dopo i gravi episodi registrati a Viterbo e Velletri adesso è stata la volta della casa circondariale pontina.
L’aggressione e l’incendio nel carcere di Latina
“In queste ultime 24 ore presso il carcere di Latina si sono consumati due eventi critici. Un agente della Polizia penitenziaria è stato ferito da un detenuto psichiatrico e un altro detenuto, sembrerebbe con problemi comportamentali, ha dato fuoco all’interno della propria stanza di detenzione, provocando fumo irrespirabile”. A parlare è Nicastrini Daniele segretario regionale USPP Lazio, che è tornato ad evidenziare il grave problema della gestione dei detenuti psichiatrici e altri con problemi di carattere comportamentali. Fortunatamente, fa sapere la segreteria regionale, l’agente è stato dimesso nella mattinata di ieri con una prognosi di 7 gg s.c..
L’incendio alla stanza di detenzione e i problemi della struttura
Per quanto riguarda l’altro detenuto che ha provocato l’incendio, secondo quando ricostruito, sembrerebbe già recidivo a comportamenti di disturbo alla popolazione detenuta e all’ordine e sicurezza. Il carcere di Latina – proseguono i Sindacati – con 77 posti disponibili vedi ristretti circa 130 detenuti di cui un reparto AS per detenute, che rispetto alle previste 130 unità di Polizia Penitenziaria, si vede quasi dimezzato l’organico presente anche per i tanti assenti per traumi subiti in servizio dove le aggressioni e lo stress sono costanti tra lo stesso personale.
“Purtroppo troviamo difficoltà a confrontarci con l’amministrazione penitenziaria in sede del Provveditorato di Roma, in quanto al di la dell’approccio di giugno scorso non siamo stati più convocati per affrontare i gravissimi analoghi problemi del territorio laziale, sembra quasi come si voglia evitarlo e non prendere in considerazione le nostre doglianze, nel frattempo – conclude il Segretario regionale – USPP mantiene lo stato di Agitazione da circa due mesi, proprio per evidenziare ogni giorno attraverso i media i problemi presenti anche a Latina”.