Il 38enne titolare dell’azienda nella quale lavorava Singh Satnam, il bracciante indiano morto a seguito di un incidente sul lavoro che si è verificato il 19 giugno scorso, è stato arrestato. Se inizialmente si era configurata l’ipotesi di omicidio colposo, ora il quadro accusatorio è stato modificato in ‘omicidio doloso con dolo eventuale’.
Nella mattina di oggi, martedì 2 luglio, il proprietario dell’azienda agricola è stato arrestato dai Carabinieri di Latina che hanno eseguito il provvedimento a firma del giudice delle indagini preliminari del Tribunale di Latina, come richiesto dal magistrato inquirente, il Sostituto Giuseppe De Falco.
L’incidente lo scorso 19 giugno
L’operaio indiano era stato travolto da un macchinario che gli aveva tranciato un braccio, ma nessuno gli aveva prestato soccorso, nessuno aveva allertato il 118. L’uomo era stato trasportato e abbandonato vicino la sua abitazione, nonostante fossero evidenti le gravi condizioni in cui versava. Solo in quel momento i familiari del ferito hanno potuto dare l’allarme e chiedere l’intervento dei sanitari del 118 che hanno disposto il trasporto in eliambulanza presso il San Camillo di Roma del bracciante. La corsa, però, si è rivelata vana, l’uomo è morto qualche ora dopo.
L’esame autoptico aveva accertato che si poteva salvare
L’esame autoptico ha, poi, accertato che un eventuale intervento tempestivo avrebbe potuto salvare la vita dell’uomo. Ma la scelta di non chiedere aiuto nell’immediatezza dei fatti, nonostante l’evidente gravità delle sue condizioni ha comportato, secondo gli investigatori, la morte dell’operaio che in quell’azienda lavorava in nero.