Vittima di estorsione anche se si trovava in carcere. E’ questo quanto ricostruito dalle indagini svolte dal Comando Provinciale dei Carabinieri di Latina, che stamattina, in cooperazione con il Nucleo Investigativo Centrale della Polizia Penitenziaria di Roma e quello della Casa Circondariale di Latina, hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal Dr. Mario La Rosa, GIP del Tribunale di Latina, su richiesta del Sostituto Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Latina, Dr. Andrea D’Angeli, nei confronti di 2 persone (1 agli arresti domiciliari ed 1 in carcere) ritenute responsabili, a diverso titolo, dei reati di estorsione aggravata ed accesso indebito a dispositivi idonei alla comunicazione da parte di soggetti detenuti.
Le indagini
L’operazione di polizia è stato il frutto di una stretta collaborazione fra Polizia Penitenziaria ed Arma dei Carabinieri voluta dal Comandante Provinciale di Latina, Col. Lorenzo D’Aloia, ed il Direttore del Carcere di Latina, D.ssa Nadia Fontana, che si sono avvalsi della collaborazione dei rispettivi organi investigativi.
Il provvedimento cautelare si basa sulla scorta delle risultanze acquisite fra il mese di agosto ed il settembre 2021 dai Carabinieri di Latina e dal Nucleo Centrale della Polizia Penitenziaria di Roma che ha operato congiuntamente a quello della Casa Circondariale di Latina.
Il detenuto minacciava il compagno di cella, la moglie “riscuoteva” al suo posto
Le indagini hanno accertato che un detenuto del citato carcere, R.B. classe ‘66 di Latina, destinatario di misura cautelare in carcere, mentre si trovava in stato di detenzione, aveva sottoposto ad estorsione, mediante la minaccia di ripercussioni fisiche, un concellino, costringendolo, per il tramite dei prossimi congiunti, ad effettuare ricariche postepay e a consegnare denaro in contante alla moglie (tratta in arresto in flagranza del reato di estorsione l’ 1.09.2021, venendo trovata, al termine di un servizio di pedinamento a seguito del quale era stata documentata la consegna di denaro contante fra la moglie della vittima e la predetta, in possesso della somma contante di Euro 950 provento dell’attività estorsiva) e alla sorella, tratta in arresto nella giornata odierna e sottoposta agli arresti domiciliari, destinataria di una serie di ricariche postepay per un totale complessivo di Euro 500 circa.
Il microcellulare
Il detenuto, organizzatore dell’attività illecita, per impartire le disposizioni all’esterno, si avvaleva di un microtelefono cellulare completo di un caricabatterie artigianale illegalmente detenuti nella cella e sottoposti a sequestro lo scorso 3.09.2021, a seguito di un blitz della Polizia Penitenziaria di Latina, in pregiudizio di un detenuto complice. Sono in corso ulteriori indagini per appurare se analoghi fenomeni estorsivi intra-carcerari siano tuttora esistenti.