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Lui la lascia, ma lei non vuole tornare in Marocco: così lo denuncia per maltrattamenti in famiglia

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Cosa si può arrivare a fare per vendetta quando finisce una storia d’amore? La cronaca degli ultimi anni è purtroppo piena di drammatici accadimenti con vittime spesso le donne. Stavolta però, in quella iniziata, come sembrava, come l’ennesima vicenda di maltrattamenti in famiglia, con protagonista un 33enne marocchino, in realtà nascondeva ben altro. 

Si vendica con l’ex ‘inventandosi’ le violenze 

La vicenda è finita in Tribunale a Latina. Lui era in Italia con regolare permesso di soggiorno e un lavoro garantito. Lei, una sua connazionale, invece no: ma i due erano sposati. Poi però succede che la loro storia si interrompe. Davanti alla donna si apre una prospettiva che non vuole in alcun modo prendere in considerazione: il divorzio comporterebbe infatti l’immediato ritorno nel suo Paese di origine e allora, sempre da quanto emerso nel corso del processo, avrebbe architettato uno stratagemma. Denunciare l’ex per maltrattamenti in famiglia. Una vendetta che però è stata ben presto smascherata. 

La versione del presunto “carnefice”

L’uomo infatti, che nel frattempo si era pure beccato il divieto di avvicinamento alla parte offesa, ha raccontato una versione diametralmente opposta. Davanti al Giudice si è difeso sostenendo che le accuse mosse contro di lui erano tutte infondate. Niente maltrattamenti dunque, ma solo una “ripicca” della ex proprio per aver deciso di chiudere il loro rapporto. 

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Denuncia infondata

Morale della favola alla fine il Giudice ha ritenuto infondata la denuncia sporta verso l’uomo facendo cadere il castello di accuse. Dietro quanto successo, allora, ci sarebbe stato soltanto il tentativo di non volersi privare di una sicurezza economica in Italia da parte della donna. E poco importa se i mezzi scelti per conseguire tale obiettivo avevano messo nei guai – almeno così sembrerebbe – un uomo innocente.

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