Sequestrato il patrimonio di un noto imprenditore di Latina, ritenuto vicino agli ambienti criminali. Troppo ampio il divario tra quanto dichiarato e quanto effettivamente posseduto, da qui le indagini della Guardia di Finanza. L’uomo, peraltro, risulta già coinvolto in altri procedimenti e per uno di questi è già finito in arresto. “Soggetto socialmente pericoloso”, questo si legge al riguardo negli atti. Ecco tutti i particolari.
I Militari del Comando Provinciale GDF di Latina e di Roma stanno eseguendo in queste ore il provvedimento del Tribunale – Sezione Specializzata Misure di Prevenzione, emesso su richiesta delle Procure della Repubblica di Latina e di Roma, con cui è stato disposto il sequestro dei beni del valore di oltre 5 milioni di euro appartenenti a un noto professionista di Latina considerato socialmente pericoloso.
Le indagini
L’uomo, dall’anno 2014, risulta infatti coinvolto sistematicamente in reati di trasferimento fraudolento di valori, associazione per delinquere finalizzata ad una incessante attività di evasione fiscale, bancarotta fraudolenta, corruzione, nonché numerosi reati tributari e fiscali in concorso con altri soggetti. Sin dai primi anni 2000 è risultato inoltre legato a soggetti della provincia di Latina di elevato spessore criminale. Gli accertamenti svolti negli anni dalla Procura della Repubblica di Latina hanno generato numerosi procedimenti penali per numerosi reati, alcuni dei quali ancora in corso. In uno di questi, l’uomo è già stato sottoposto a misura cautelare in carcere.
Il sigilli al patrimonio: immobili e quote societarie tra Roma e Latina
Le investigazioni patrimoniali condotte dagli specialisti del Nucleo di Polizia Economica – Finanziaria di Latina e Nucleo di Polizia Economica – Finanziaria di Roma/G.I.C.O., hanno interessato l’intero nucleo familiare del professionista, consentendo, allo stato, di dimostrare la presenza di un patrimonio sproporzionato rispetto ai redditi lecitamente dichiarati, composto da immobili (ubicati a Latina e Roma) e quote societarie, per un valore complessivo di oltre 5 milioni di euro, patrimonio da ritenersi riconducibile agli introiti derivanti da attività illecite. Il provvedimento ablativo del Tribunale di Roma, Sezione Misure di prevenzione, è il risultato dell’impegno congiunto delle Procure della Repubblica di Latina e Roma e della Guardia di Finanza, nel quadro delle strategie di aggressione patrimoniale dei beni acquisiti da soggetti che vivono abitualmente con i proventi di attività delittuose o che rappresentano il frutto o il reimpiego di attività illecite.