Ancora un caso di guerre “sporche” tra genitori. Ancora una volta a rimetterci sono soprattutto i bambini. Gli stessi che, per interesse degli adulti, vengono strumentalizzati rifiutandosi di vedere la propria mamma o il proprio papà. Dopo il caso che vi avevamo raccontato la scorsa settimana del bimbo di 11 anni di Velletri che da oltre un anno rifiuta di vedere la madre, stavolta vi raccontiamo – purtroppo – una situazione analoga. Stavolta in provincia di Latina, e le parti sono rovesciate. Da alcuni anni una bambina rifiuta di vedere il padre. Padre che, fino a quando la piccola aveva 3 anni, adorava. Ora, invece, sembra detestarlo senza un apparente motivo. O meglio, il motivo sarebbero i racconti denigratori della madre nei confronti dell’uomo.
Da anni rifiuta di vedere il papà: le maldicenze della mamma li hanno allontanati
A raccontarci questa storia sono alcuni familiari dell’uomo:
«Lui è uno dei tanti papà vittime del sistema», ci scrivono.
«Vive in provincia di Latina e si vede negare la figlia ormai da troppi anni, non da un giudice, ma da quando, la sua ex compagna ha iniziato il lavaggio del cervello sulla bambina allora treenne.
Prima dell’intervento degli avvocati, non aveva problemi a lasciargliela giorni interi, poi capisce che può “guadagnarci” e inizia la guerra.
Una guerra dove a rimetterci è si, il padre che si vede prosciugare il conto tra mantenimento e avvocati, ma ancor di più la minore, dapprima allontanata dal padre e poi completamente plagiata da chi dovrebbe invece tutelare la sua psiche.
Una bambina che viveva in simbiosi con il padre, che spesso non voleva tornare a casa da sua madre, perché stava bene dove stava, che invece poi si sente martellare la testa con frasi tipo: “tuo padre è cattivo” ecc.
Gli incontri diminuiscono e la bimba inizia a dire frasi del tipo: “Tu sei solo il mio padre biologico, tu sei cattivo, tu fai soffrire mamma, tu non mi vuoi bene” ecc.
Lei inizia ad andare contro il volere del giudice senza passare impunita.
È inaccettabile pensare che tutti si rendano conto chi tra i due genitori è causa del problema.
Eppure il sistema funziona così.
E mentre ci si perde dietro cause e colloqui rinviati, una minore viene privata di una figura importante come quella del padre, che la ama.
Senza tenere conto del danno psicologico sulla minore».