Questa mattina gli uomini della Questura di Latina, in particolare i poliziotti della Squadra Mobile e del Commissariato P.S. di Cisterna con il supporto di equipaggi del Reparto Prevenzione Crimine Lazio ed unità cinofile antidroga ed antiesplosivo hanno dato esecuzione all’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal GIP di Latina nei confronti di:
- DI GIORGIO Nazzareno, classe ’70, GUIGLIA Mario, classe ’68,
- COSTANZO Marco classe ’74,
- VALENTI Emiliano classe ’75,
- REALE Andrea, classe ’73 e CAMBRIA Giovanni classe’61, pluripregiudicato.
Tutti risultano a vario titolo indagati per violazione degli artt. 81 c.p. e 73 DPR 309/90 (per avere in concorso tra loro, con più azioni esecutive di un medesimo disegno criminoso detenuto e ceduto a terzi sostanza stupefacente del tipo cocaina) ad esclusione di CAMBRIA Giovanni, indagato quest’ultimo ai sensi degli artt. 61, 110 e 424 c.p. e 4 L. 895/67 (perché, fabbricando e portando in luogo pubblico materiale esplosivo danneggiava, facendola esplodere con un ordigno rudimentale, la Lancia Y di COSTANZO Marco).
Le indagini dirette dalla Procura di Latina, presero spunto da tale atto intimidatorio, subito da quest’ultimo la sera del 14 Marzo 2019, allorquando la vittima escludeva di avere sospetti su alcuno, non avendo alcuna controversia né pendenze economiche o personali in atto.
L’agguato del 3 giugno 2019
La totale assenza di elementi o cenni a quanto avvenuto ai danni di COSTANZO perdurò fino allo scorso 3 Giugno 2019: quella sera, DI GIORGIO Nazzareno si presentava in Questura, a bordo della propria autovettura, crivellata da diversi da colpi di arma da fuoco, riferendo di essere rimasto, poco prima, vittima di un agguato da parte del compagno della propria ex convivente, CAMBRIA Giovanni.
Quest’ultimo veniva rintracciato e tratto in arresto da personale di questa Squadra Mobile, a seguito le testimonianze raccolte secondo le quali il CAMBRIA, a bordo di un ciclomotore, si accostava alla vettura della vittima, esplodendo al suo indirizzo almeno 4 colpi d’arma da fuoco che, sebbene sparati ad altezza uomo, danneggiavano la fiancata dell’auto, mandando in frantumi il lunotto posteriore, ma senza attingere fortunatamente il conducente, DI GIORGIO.
Veniva poi accertato che la vittima, durante un successivo inseguimento, speronava con la propria autovettura CAMBRIA Giovanni, il quale, subito dopo, fuggiva con il suo ciclomotore, senza richiedere alcun soccorso.
A seguito di tale episodio e all’attività di indagine parallelamente intrapresa, anche tramite l’ausilio di servizi di intercettazione, CAMBRIA Giovanni veniva individuato quale mandante comune dei due episodi di intimidazione: il CAMBRIA, mosso dal risentimento ed il rancore, avrebbe ordito la propria vendetta ai danni di DI GIORGIO Nazzareno il quale, insieme a COSTANZO, aveva iniziato a molestare con messaggi e telefonate l’attuale compagna di CAMBRIA ed ex convivente DI GIORGIO, con il solo fine di rovinare il rapporto della donna con il CAMBRIA.
La rete dello spaccio
In tale contesto, le indagini ricostruivano un collaudato sistema di spaccio di sostanza stupefacente del tipo cocaina facendo emergere in particolare il ruolo di DI GIORGIO Nazzareno, il quale provvedeva al taglio ed al confezionamento della sostanza medesima assieme a VALENTI Emiliano, GUIGLIA Mario e COSTANZO Marco, che erano invece soggetti prevalentemente dediti alla cessione al dettaglio dello stupefacente e alla custodia presso un garage nella diretta disponibilità del GUIGLIA.
Nondimeno, il VALENTI provvedeva a rifornire la piazza di spaccio di Cisterna di Latina, mentre tutto il gruppo era solito rifornirsi da REALE Andrea, stabilmente inserito in tale circuito criminale.
Fondamentali, oltre alle indagini di natura tecnica, i riscontri pervenuti grazie ai sequestri di droga e alle dichiarazioni degli assuntori raccolte nel corso delle investigazioni: in particolare Marco COSTANZO, a luglio scorso, veniva tratto in arresto con circa 50 grammi di cocaina, oltre vaio materiale per il taglio ed il confezionamento; gli assuntori, alcuni dei quali giovanissimi, si rifornivano senza soluzione di continuità, pagando per una singola dose fino a 100 euro.