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Clan di Silvio a Latina, liberato e restituito l’alloggio popolare nei ‘palazzoni’ di Viale Nervi

Pubblicato il
Maria Grazia Di Silvio

Uno spazio in meno per la criminalità organizzata tra i palazzoni di viale Nervi. Oggi, lunedì 10 luglio è stata liberata una casa situata all’interno dell’immobile al civico 44, passata alle cronache perché riconducibile a uno dei gruppi criminali più influenti di Latina, il clan Di Silvio. Lo sgombero è avvenuto la mattina, al cospetto delle Forze dell’Ordine e del personale Ater, che hanno seguito l’operazione con cura, visto che gli occupanti non avevano provveduto a liberare l’immobile, né tantomeno lo avevano messo a disposizione del Comune di Latina spontaneamente.

Lo sgombero dell’alloggio popolare 

Gli operai dell’Ater hanno proceduto allo sgombero abbattendo il portone blindato, il tutto alla presenza di Carabinieri e Polizia, giunti sul posto per presidiare l’operazione. Grazie all’intervento dei carabinieri, del maggiore Antonio De Lise e Paolo Ciampi, al direttore dell’Ater di Latina, l’Azienda Territoriale per l’Edilizia Residenziale Pubblica che gestisce il patrimonio immobiliare pubblico, l’operazione si è conclusa però positivamente, mettendo fine alla vicenda.

Nel 2022 l’istruttoria per la revoca dell’alloggio popolare

È trascorso un anno da quando il Comune di Latina aveva emesso l’istruttoria che permetteva di far decadere la residenza della casa popolare di viale Nervi a M.G.D.S., donna risultata fino ad allora assegnataria. Un luogo simbolico, diventato negli anni roccaforte dell’illegalità a Latina e persino celebrato da alcuni giovani, dato che tra quelle stesse mura era stato girato dai suoi due figli nel 2021 il video rap inneggiante allo stile di vita criminale. Tra le comparse, peraltro, c’era anche la sorella dei due malviventi, V.T.,  intenta a spacciare. Una libertà artistica per cui aveva ricevuto una condanna per spaccio di droga e per il possesso di una penna pistola; oggi la donna si trova in carcere con la condanna di estorsione mafiosa, a seguito del processo “Status Quo”, condanna ottenuta grazie alle indagini svolte dai Carabinieri di Latina.

Perché è stato revocato l’appartamento di viale Nervi

L’indagine “Status Quo” della Dda di Roma è partita dalla figura di V.T., all’epoca delle indagini in stato di arresti domiciliari, per ricostruire una fitta rete di spaccio gestita dal clan Di Silvio, un business messo in piedi dalla donna nella zona delle vele, servendosi dell’aiuto dei parenti. A questa rivelazione, è seguita la revoca nella primavera 2022 dell’assegnazione della casa popolare di viale Nervi, tramite l’ufficio comunale Patrimonio – Edilizia Pubblica.

I Carabinieri del Nucleo Investigativo, guidati dal maggiore Antonio De Lise, sono riusciti nell’intento valutando la correttezza dei criteri di assegnazione dell’immobile e rilevando una morosità di quasi diecimila euro di canoni e spese condominiali da parte della donna assegnataria. Inoltre, secondo la legge regionale sulle case popolari n. 12 del 06 agosto 1999, le attività illecite portate avanti da V.T. all’interno dell’alloggio contribuivano alla decadenza dell’assegnazione.

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