Aprilia, violenza domestica prima di Natale. Tenta di accoltellare la compagna dopo una lite, uomo violento ai domiciliari.
I regali di Natale non sempre celano belle sorprese. Talvolta vince anche l’inaspettato, persino il dramma. È successo ad Aprilia dove una donna ha evitato il peggio con destrezza e intelligenza. L’astuzia è servita per sopravvivere: nel mirino l’ira del compagno violento che, già dai giorni scorsi, aveva dato modo – secondo le deposizioni – alla donna di essere spaventata. L’atmosfera in casa era tesa e anche prepararsi alle feste era diventato un dramma.
Il nervosismo aveva preso il sopravvento: l’atmosfera natalizia non solo non c’era, ma neanche sarebbe arrivata. Anzi, avrebbe potuto essere un Natale di sangue. Se solo la lucidità non avesse prevalso al momento opportuno. L’uomo – ora ai domiciliari – mentre stavano preparando i regali di Natale ha cominciato a litigare. La compagna lo ha preso come un segno di consuetudine, dato che i rapporti erano tesi e non facili da tempo. Questo significa che le liti c’erano già da un po’, ma nulla – fino alla giornata di ieri – aveva lasciato presagire alla follia che si sarebbe successivamente concretizzata.
Aprilia, paura sotto l’albero: uomo violento ai domiciliari
I due parlano animosamente, vola anche qualche parola grossa, poi il gesto da cui è impossibile tornare indietro. L’uomo prende un coltello da cucina e minaccia la compagna: lo avrebbe usato e la determinazione è sembrata piuttosto forte. Al punto che la donna è riuscita a divincolarsi, chiamare il 112 e far arrestare il compagno violento. Minacce con l’aggiunta del coltello. Una situazione limite che non può concludersi se non con l’arresto. L’uomo attualmente è ai domiciliari in una residenza diversa da quella della compagna che, a questo punto, è diventata ex. Per la sua salvaguardia e quella dei suoi cari.
La violenza di genere non si ferma neanche a Natale: i casi sono in aumento sia dal punto di vista numerico che sul piano delle dinamiche. Sempre più liti in famiglia con conseguenze particolarmente gravi al seguito. Minacce, ferite e addirittura episodi violenti. Lividi sul corpo, botte, sangue nei casi più gravi. Le festività possono diventare un abisso dove sprofondare se non si decide di spezzare la catena delle vessazioni. Le autorità possono aiutare in parte, il resto del lavoro spetta alla collettività. Rieducare per evitare che il Natale non diventi l’ennesima macchia nera nascosta tra decorazioni e canti in grado di coprire l’urlo di dolore che pervade moltissime persone in cerca di aiuto.