Rubavano e torturavano cani di razza, prima di rivenderli in un fiorente mercato nero che faceva girare decine di migliaia di euro. I Carabinieri di Civitavecchia hanno denunciato tre uomini per traffico di cani rubati, ricettazione e maltrattamenti, oltre che per detenzione abusiva di armi.
Un vero film dell’orrore
A condurre l’operazione sono stati i Carabinieri della Stazione di Cerveteri, dopo lunghe indagini in cui hanno ricostruito i modi con cui i tre commissionavano i furti. Il successivo giro di rivendita si estendeva in tutta la provincia di Roma, ma la base dei criminali erano due terreni a Cerveteri e Cineto Romano. Qui i tre toglievano ai cani il microchip, senza alcuna assistenza del veterinario, sottoponendo i cani a una vera tortura. Gli animali erano tenuti in gabbie metalliche, in gravissime condizioni igieniche e malnutriti. I militari hanno trovato farmaci, bisturi, siringhe per l’impianto di microchip e un collare che emanava scariche elettriche a distanza. Un vero film dell’orrore: i cani che non riuscivano a essere venduti, erano uccisi o lasciati morire. Nelle perquisizioni, condotte insieme ai Carabinieri di Vicovaro e alla Forestale di Civitavecchia e Cineto Romano, sono state trovate anche le carcasse dei cani morti. A completare il quadro, un fucile calibro 12 con matricola contraffatta, usato dal 58enne anche per la caccia ai cinghiali. I militari hanno posto l’uomo, R.C., agli arresti domiciliari, mentre hanno denunciato i complici in stato di libertà. Il canile di Cineto Romano ha accolto gli animali salvati dai loro aguzzini: diverse associazioni volontarie hanno fornito disponibilità per trovare loro una casa.