Torna dalle vacanze, ma come mette piede in casa trova il suo coinquilino morto. È la storia di una donna rumena, che tornata da un viaggio di diversi giorni in Romania, rientrando in Italia ha trovato l’uomo che abitava con lei deceduto. La persona, anche lui un rumeno di 57 anni, aveva deciso probabilmente di togliersi la vita impiccandosi. Una dinamica sui cui, però, il magistrato vuole vederci chiaro.
Trova un uomo morto dentro la sua casa di Guidonia
La signora che l’ha ritrovata è sgomenta. L’uomo deceduto era un suo coinquilino, con cui aveva deciso di dividere le spese per il proprio appartamento in Italia: una pratica diffusa tra gli stranieri che vengono a lavorare nel nostro Paese, soprattutto con limitate possibilità economiche. Non lo sentiva da tre settimane, ovvero il tempo che era partita per tornare in Romania dai suoi familiari. L’amara sorpresa di ritorno a Guidonia, quando la donna si è trovata il cadavere dell’uomo davanti agli occhi.
Le indagini della polizia nell’appartamento di Guidonia
Chi sta indagando sulla vicenda di Guidonia, sembra voler dare importanza alla pista del suicidio. Manca però il movente per effettuare un gesto estremo come questo, visto che l’interrogatorio della donna non ha sollevato eccessive problematica riguardanti l’uomo. Una vicenda che, all’occhio degli investigatori, potrebbe raccontare anche una vicenda più complessa di quella che vediamo. Per farla più semplice: la situazione potrebbe essere più complessa di quello che sembra farci intuire.
Chi era il coinquilino della donna?
Non emerge, almeno ora, una relazione amorosa tra l’affittuaria e il suo coinquilino. Agli inquirenti è stato spiegato come si conoscessero da poco tempo, con la donna che l’aveva preso in casa per il periodo in cui sarebbe stata fuori in Romania. Tre settimane per non tenere la casa vuota, magari anche per tenere l’appartamento in ordine e far vedere come fosse vissuto nei giorni di sua assenza (quasi un mese).
Perchè avrebbe dovuto togliersi la vita l’uomo?
È la domanda da cui vogliono partire gli inquirenti. Il modo di morire è anomalo, forse avvenuto anche diversi giorni prima – o settimane – prima del ritrovamento del cadavere. Sulla persona non si sa – ancora – praticamente ancora nulla, risultando strano come un suicidio avviene in una casa che non è la sua. Altro dato che insospettisce, è la mancanza di una memoria legata al gesto. Non c’è una lettera, una frase, dove la persona scrive le sue ultime parole. (foto di repertorio)