Dopo lo choc per quanto avvenuto ieri a Giudonia, lo scontro tra due aerei che ha provocato la morte dei due piloti, adesso è momento del dolore, della presa di coscienza di quanto avvenuto. Una tragedia immane, soprattutto per i familiari delle due vittime che stentano a farsi capaci che sia realmente accaduto. I genitori di Marco Meneghello si dicono ancora increduli in merito a quanto accaduto al figlio, un 45enne con la passione per il volo. ‘È un brutto colpo, un grandissimo dolore, stiamo vivendo una tragedia immensa di cui facciamo ancora fatica a renderci conto’. Ha detto il papà di Marco, Giuseppe Meneghello, ex-carabiniere in pensione, a L’Arena.
Marco e la sua passione per il volo
Marco era originario del veronese, dove attualmente vive la sua famiglia, precisamente nelle campagne di Orti Bonavigo. E il dramma ha coinvolto anche quella comunità, così lontana e tanto vicina al luogo dello schianto: Colle Fiorito a Guidonia. Il 45enne era maggiore dell’Aeronautica militare e insieme al colonnello Giuseppe Cipriano, l’altra vittima dello schianto, era in missione addestrativa. Un’uscita di routine che si è trasformata in tragedia.
Due militari con grande esperienza
Si trattava di due militari di grande esperienza. Marco aveva accumulato ben 2.600 ore di volo, da quando ormai 24 anni fa era entrato in Aeronautica. Era una vera e propria passione la sua. Un obiettivo che rincorreva da quando era ragazzo, tra i banchi del liceo. La famiglia Meneghello è straziata dal dolore. Alberto e Mattina, i fratelli di Marco, che era il primogenito di casa, sono corsi dai genitori per cercare e dare loro conforto.
Incessante il via vai in quella casa di campagna, in cui amici e parenti in queste ore stanno cercando di non far mancare affetto e sostegno ai familiari del maggiore. Un dolore difficile da sedare, mentre si cercano risposte tra i resti di quegli aerei. Risposte su quanto successo ieri mattina quando Giuseppe e Marco sono andati a scontrarsi in volo nel cielo di Guidonia. In attesa delle autopsie previste per oggi, la Procura della Repubblica di Tivoli ha aperto un fascicolo per disastro colposo. Ora resta da capire se uno dei due militari abbia avuto un malore oppure se dietro questo gramma ci sia un guasto meccanico.
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