Il nuovo sindaco di Arpino s’è insediato, ma trattandosi di un personaggio, a dir poco dinamico, si è messo immediatamente al lavoro. Vittorio Sgarbi, il nuovo primo cittadino di Arpino, tra le novità, ha anche annunciato un referendum, così come riportato da La Repubblica, per mettere in discussione la sua elezione. Tutto sarebbe nato da un consigliere di opposizione, inizialmente candidatosi a sindaco che, in seguito ha deciso, invece, di sostenere la candidatura di Andrea Chietini. L’esponente di minoranza avrebbe detto a Sgarbi è stato eletto ma senza avere la maggioranza dei cittadini, perché la somma dei voti delle due liste avversarie sarebbe superiore a quelli che ha ottenuto dalla sua lista.
Sgarbi e la precisazione di un consigliere di opposizione
Una dichiarazione che il neo-sindaco e sottosegretario alla Cultura ha accolto come fosse un guanto di sfida e ha proposto un referendum che confermi che la sua elezione rappresenta la volontà della maggioranza e ‘se solo prenderò un voto in meno alla metà dei partecipanti mi dimetterò’. L’arrivo di Sgarbi ad Aquino s’è fatto sentire con fragore e non solo per la decisione di indire il referendum, ma anche per le deleghe assegnate.
Tra le deleghe assessorili: quella all’Unesco e alle Civiltà classiche
Il primo cittadino, infatti, ha nominato un assessore ai rapporti con l’Unesco, uno con competenze su Civiltà classiche, tradizione, dialogo e religioni e, un altro, con delega all’acqua. I primi due sono di facile comprensione, visto che Vittorio Sgarbi aveva annunciato ancor prima di essere eletto la sua volontà di far conoscere Arpino anche fuori dall’Italia, anzi il progetto era assai più ambizioso: ‘Farla diventare capitale europea della cultura’. Mentre per la delega alla Cultura classica, il neo sindaco ha evidenziato come la città sia patria di Cicerone che costituisce una parte importante di Arpino, da valorizzare e su cui puntare.
Vittorio Sgarbi eletto sindaco di Arpino: ‘Voglio promuovere la bellezza dei borghi’