Di lui si fidava. Era suo cugino più grande, non solo un riferimento, ma un esempio. Un rapporto del quale, probabilmente, il bambino di 10 anni di Anagni andava fiero, e chissà forse per lui era anche motivo di vanto con i suoi coetanei, almeno fino a quando quella figura di riferimento non si è trasformata in un orco. Tutto è successo in una calda giornata di agosto di due anni fa quando il ‘grande’ cugino, oggi 26enne, ha approfittato del piccolo e lo ha costretto a subire un rapporto sessuale. Un abuso del quale lo stupratore ha anche realizzato un video. Immagini che ha postato in rete.
La sentenza di condanna pronunciata dal Tribunale di Roma
È così che si è distrutto non solo il legame parentale, ma la vita di un bambino che porterà per sempre i segni di uno stupro, subito non da una persona qualunque, ma da quel ‘cuginone’ che fino a quel momento aveva rappresentato un idolo. E proprio nella giornata di ieri, come riporta La Repubblica, è stata celebrata l’udienza conclusiva del processo a carico del 26enne condannato a sei anni e quattro mesi di reclusione per violenza sessuale e pedopornografia. Il giudice ha accolto quasi completamente.
Il video dello stupro è finito a Genova dove sono state avviate le indagini
La violenza è stata scoperta grazie alle indagini dei carabinieri di Genova, che dai video postati su Telegram e fatti girare su Whatsapp sono risaliti all’autore. Dal Capoluogo ligure sono arrivati nella cittadina in provincia di Frosinone e l’orco è stato ristretto ai domiciliari, ma la vicenda è finita nelle aule di giustizia di piazzale Clodio, per competenza territoriale. Non è escluso che il legale del 26enne, una volta che verrà depositata la motivazione decida di impugnare la sentenza di condanna nel tentativo di ottenere con un secondo grado di giudizio una diminuzione di pena.