Giuliano Palozzi, manovale di Rocca di Papa, è morto l’11 giugno del 2020, dopo aver trascorso sei mesi in coma in un letto d’ospedale del Policlinico Umberto I di Roma. L’uomo sarebbe stato massacrato di botte, almeno secondo la ricostruzione fatta dalla Procura, in strada e per quei fatti il 34enne Franco L. è stato rinviato a giudizio per omicidio preterintenzionale.
Una lite furiosa finita in tragedia per un debito di 25 euro
Una discussione finita in tragedia che avrebbe avuto origine da un debito di 25 euro che la vittima vantava nei confronti dell’altro. Ed è stato l’imputato che ha chiarito di essersi solo difeso da Paolozzi che gli avrebbe puntato contro una pistola. Un racconto che non ha sciolto tutti i dubbi in merito allo scontro tra Franco L. e il manovale di Rocca di Papa. Quest’ultimo pare vantasse un credito nei confronti dell’altro. Pochi soldi in fondo che, però, avrebbero dato vita a uno scontro terribile tra i due nella sera del 27 gennaio del 2020. Ad avere la peggio è stato proprio Palozzi ritrovato in una pozza di sangue. Tra i dubbi degli investigatori il fatto che a massacrare di botte la vittima possa esserci stato qualcun altro oltre all’imputato per omicidio preterintenzionale. Un’idea che nasce anche dell’ultimo messaggio inviato da Palozzi al fratello nel quale diceva di essere stato aggredito da due uomini.
Dal processo la speranza che si sciolgano i dubbi sull’omicidio
Diversi i tanti lati oscuri di questa vicenda che gli inquirenti sperano venga chiarito nel corso di un procedimento giudiziario con rito ordinario davanti alla Corte d’ Assise di Frosinone. Al collegio giudicante spetterà il non facile compito di far riemergere tutti i particolari di un omicidio che potrebbe vedere coinvolte alter persone: questo sarebbe il nodo cruciale sul quale gli inquirenti sperano si faccia luce nel corso del procedimento giudiziario.