La crisi da pandemia e, soprattutto, da zona rossa continua a gravare sulle tasche dei lavoratori. Ristoratori, proprietari di negozi, gestori di palestre, titolari di cinema, stagionali, tutti sono oramai ai ferri corti. Ieri è stato finalmente approvato il Decreto Sostegno: uno stanziamento di 32 miliardi destinati a combattere la povertà. Tuttavia c’è chi, i sostegni, non ne ha mai ricevuti fin dall’inizio della pandemia.
Uno di questi è Emiliano, che ci ha scritto per raccontarci la sua storia. Emiliano, marito, papà e piccolo imprenditore di Fiumicino, ora è stanco. Stanco di combattere per tutto quel che ha costruito in questi anni, stanco di non riuscire a pagare i dipendenti, stanco di essere invisibile agli occhi dello Stato.
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La storia di Emiliano: ‘Vogliamo lavorare’
Emiliano è il gestore di alcuni negozi per la cura dei capelli e, dopo l’ennesima chiusura, grida: Vogliamo lavorare, come tutti gli altri. Le problematiche che ci espone Emiliano riguardano principalmente la scelta dei negozi aperti e di quelli costretti a chiusura durante la zona rossa.
«Barbieri e parrucchieri sono stati ritenute attività non essenziali e dunque sono stati chiusi.
In zona rossa, però, puoi: lavare la macchina, acquistare un profumo, comprare un fiore, pulire un tappeto, andare a giocare a lotto e recarti in un’agenzia immobiliare. Ma non puoi curare il tuo aspetto esteriore.»