Se è vero – come dichiarava Gandhi duecento anni fa – che il grado di civiltà di un popolo si misura dal modo con cui tratta gli
animali – l’Italia è sicuramente, nel contesto europeo, il Paese che ha più motivi per vergognarsi. Ed è significativo che proprio nei pressi dell’aeroporto più bello e decantato al mondo, in tale prospettiva, Cristo sembra essersi fermato a Fiumicino, parafrasando stavolta Carlo Levi.
animali – l’Italia è sicuramente, nel contesto europeo, il Paese che ha più motivi per vergognarsi. Ed è significativo che proprio nei pressi dell’aeroporto più bello e decantato al mondo, in tale prospettiva, Cristo sembra essersi fermato a Fiumicino, parafrasando stavolta Carlo Levi.
Il Comune metropolitano dovrebbe avere più a cuore il decoro urbano e lo stesso benessere degli animali, invece si conferma ogni anno di più quello in cui si susseguono in una interminabile sequela gli appelli social per emergenze che ai nostri giorni risultano a dir poco anacronistiche. Per non dire surreali. E inconcepibili.
La storia di Biagio, anziano e malato
Come la vicenda, che mette i brividi, occorsa a Biagio (lo chiameremo così il nostro sventurato di turno) e riportata ancora una volta alla ribalta ieri da un’utente sul gruppo Facebook “Sei di Fiumicino se (the original)”. Un cane molto anziano viene immortalato da un’utente che si è lasciata impietosire alla vista del bel cagnolone grigio, vagante da giorni senza che nessuno intervenga.
“Salve, vorrei segnalare questo cane con un grande tumore penzolante, che si aggira spesso su via Condino. È sempre affamato – aggiunge l’autrice del post – e va in cerca di rifiuti nella spazzatura”.
Un bel quadretto che conferma il Comune di Fiumicino in testa alla classifica dei cani vaganti e randagi, una piaga che si protrae da decenni e che in tanti hanno provato a debellare, senza successo. Anche in virtù della scarsa partecipazione delle istituzioni e degli stessi volontari che prediligono, pare, all’azione fattiva lo sfogo sui social. Con conseguente avvio della ormai nota quanto scellerata procedura fai-da-te al grido di “tanto torna da solo”. Un modus operandi che negli anni ha condotto all’accrescersi del fenomeno, diventato un bubbone ben più visibile e nefasto del tumore che penzola del corpo martoriato del nostro anziano animale. “Purtroppo per questo motivo in tanti lo cacciano via – continua la donna – in malomodo”. L’autrice del post conclude il suo contributo alla possibile soluzione del caso chiedendo se non vi sia in giro qualche associazione che possa occuparsi di lui (visto che è anziano, poverino…).
Regolamenti disattesi
Ed è quello che ci domandiamo anche noi. Insieme all’inevitabile inquietante interrogativo: a che serve un Regolamento per la corretta tutela e detenzione degli animali nel Comune di Fiumicino se questo rimane da sempre carta straccia? E perché le autorità preposte non hanno mai emesso sanzioni ai proprietari negligenti?
“È vero che i canili di Roma vengono additati essi stessi come un bubbone cui nessuno ha messo mano se non quando era il momento di fare cassa – dichiara Rosanna Sabella, Presidente della OdV Non Solo PETS – ma è altrettanto vero che i cittadini non possono e non devono sostituirsi alle istituzioni; e che una politica seria non è mai stata intrapresa per migliorare le cose, contrastando con decisione e fermezza il randagismo e avviando finalmente quella indispensabile sinergia tra Roma Capitale e le sue periferie. Anche in tema di animali”.