E’ di questa mattina il risultato del tampone faringeo effettuato sui componenti della famiglia della donna di 38 anni ricoverata da ieri allo Spallanzani per Coronavirus.
Sia il marito della donna che uno dei loro figli, una bambina di 10 anni, sono risultati positivi al test.
Al momento la bimba e l’uomo, seppur positivi, non presentano i sintomi del virus e sarebbero in ottime condizioni di salute.
Negativo invece l’altro figlio della coppia, un bimbo di 5 anni.
Tutta la famiglia, in via precauzionale, è ancora ricoverata presso lo Spallanzani.
Questo quanto riportato dal bollettino medico ufficiale dell’ospedale: “Nella giornata del 27 è giunta spontaneamente, presso il nostro Istituto, una giovane donna, residente a Fiumicino, con lieve sintomatologia e link epidemiologico, in quanto ha soggiornato in Lombardia, in particolare in provincia di Bergamo.
La donna è risultata positiva al test, che è stato confermato anche dall’Istituto Superiore di Sanità.
In via prudenziale, lo Spallanzani ha provveduto, ieri in tarda serata, a ricoverare l’intero nucleo familiare.
Ad oggi i primi test effettuati risultano positivi per il marito della donna ed uno dei due figli. Nelle prossime ore si effettueranno i test di eventuale conferma”.
La 38enne e la sua famiglia erano stati a Bergamo alcune settimane fa. Una volta tornati a Fiumicino, la donna aveva accusato uno stato influenzale ed ha informato la ASL così come previsto dal protocollo. Come da indicazioni ricevute si era recata allo Spallanzani dove si è sottoposta ai test, risultando positiva.
Durante le ultime settimane i figli e il marito della donna hanno continuato ad andare regolarmente a scuola e al lavoro.
Al momento a Fiumicino sono scattati test diffusi su tutti coloro che hanno avuto contatti con la donna e la sua famiglia.
«Sono state attivate tutte le procedure previste, siamo in contatto con il sindaco Esterino Montino», rassicura il governatore del Lazio Nicola Zingaretti.
Le autorità sanitarie e il Comune di Fiumicino sono al lavoro per circoscrivere il più possibile la situazione e interrompere sul nascere l’eventuale sviluppo di un focolaio nel Lazio.