Home » Cultura » Una meravigliosa foresta incontaminata a pochi km da Roma: come arrivarci

Una meravigliosa foresta incontaminata a pochi km da Roma: come arrivarci

Pubblicato il
Excursus storico sulla cittadina di Sutri, con un passaggio sul Bosco Sacro che la caratterizza rispetto alle sue peculiarità.

Siamo nella Tuscia, a Sutri, un antichissimo borgo ricco di storia. Le sue radici affondano nel mito e, molto più concretamente, nell’antica Etruria. Sorge su un imponente rilievo di tufo, minerale assai diffuso in tutto il Lazio. Guarda alla via Cassia e presenta subito, ad un veloce colpo d’occhio, testimonianza del suo passato. Nel tufo è infatti scavato un Anfiteatro Romano ed è presente una necropoli etrusca formata da decine di tombe. La storia antica si mischia con quella medievale, infatti, le mura etrusche sono state successivamente incorporate in quelle medievali. Il duomo è in stile romanico.

Sapete qual è il più grande cimitero d’Italia? 140 Ettari di estensione

Sutrium; dall’Etruria a Francesco Petrarca

Innumerevoli sono i ritrovamenti archeologici presso questa cittadina stupenda immersa nella natura. Le sue radici affondano nell’età del bronzo, ma non si sa molto rispetto alla sua fondazione. Laddove la storia non arriva ci pensa il mito. Infatti, secondo la leggenda, la nascita di Sutri è attribuita ad antichi navigatori di origine greca, i Pelasgi. Altre narrazioni raccontano come invece il villaggio fu voluto addirittura da Saturno. La divinità in questione era protettrice dell’agricoltura e della semina; per questo la vediamo oggi rappresentata nello stemma del Comune. Sutrium era un obbligato luogo di passaggio, uno scalo, per etruschi e romani. Nel 383 a.C. passò definitivamente sotto il controllo dei romani, a seguito della caduta di Veio. Nei secoli successivi fu attivamente coinvolta nelle lotte tra Longobardi e Bizantini, nel IX secolo fu sede della leggenda di Berta. Berta era la sorella di Carlo Magno, diseredata ed esule poiché aveva avuto rapporti sessuali con un uomo di umili origini. Secondo questo mito Berta voleva recarsi a Roma, ma si fermò nella Tuscia perché in procinto di partorire. In una grotta a Sutri partorì Orlando, poi assurto ad eroe nella celebre Chanson de Roland. La cittadina ispirò anche Francesco Petrarca.

“Cingono d’ogni parte il paese colline senza numero, né troppo alte, né di malagevole salita e di nessuno impedimento allo spaziar della vista, infra le quali s’aprono sui convessi fianchi ombrose e fresche caverne, e sorge frondoso il bosco a riparare l’ardore del sole da tutti i lati da quello infuori che guarda a Borea, ove un monticello degli altri più basso in aprica valle spiegandosi appresta alle api una fiorita dimora. Qui d’acque dolcissime ne’ bassi fondi il mormorio, qui cervi, damme, cavrioli, e tutto il selvaggio gregge de’ boschi errante ne’ colli aperti, e schiera infinita d’augelli che lambe le onde o su pei rami saltellando sussurra. Taccio de’ buoi, e de’ domestici armenti, e dei doni di Cerere e di Bacco, che alla fatica dell’uomo dolci ed ubertosi rispondono, e dei naturali tesori dei vicini fiumi, dei laghi e del mare, che anch’esso poco è distante”.

Cosa si nasconde sul fondale del Lago del Salto?

Il Bosco Sacro

San Bernardo di Chiaravalle, padre spirituale dei Cavalieri templari diceva: “Troverai più nei boschi che nei libri, gli alberi e le rocce ti insegneranno cose che nessun maestro ti dirà“. A Sutri le bellezze non si contano; oltre alla storia, alla leggenda e all’archeologia, qui domina la natura incontaminata. Il Bosco Sacro, parte importante del Parco della cittadina, custodisce una lecceta secolare. I lecci sono gli unici testimoni della miriade di passaggi storici e vicende legate ai personaggi che sono passati da qui, o che hanno deciso di viverci. È una foresta praticamente vergine, nella quale l’uomo non è mai intervenuto. Se un albero dovesse cadere a terra, lì viene lasciato. La natura è libera di esprimersi e il verde prolifera indisturbato. Solo la sentieristica è manutenuta dall’uomo, costituita peraltro da un unico percorso frequentato da escursionisti e viandanti che decidono di percorrere la via Francigena. Il Colle di San Giovanni, limitrofo, è dominato da uno dei complessi peculiari di Sutri; Villa Savorelli, dall’altro, custodisce il Bosco. Percorrendo la foresta di lecci, inoltre, è possibile apprezzare il belvedere che dà sull’Anfiteatro Romano sottostante.

Excursus storico sulla cittadina di Sutri, con un passaggio sul Bosco Sacro che la caratterizza rispetto alle sue peculiarità.
L’Anfiteatro Romano scavato nel tufo, presso il Bosco Sacro

Come arrivarci

Per visitare il Bosco, ovviamente, è necessario raggiungere Sutri. Per arrivare nella cittadina, per chi viaggia in auto da Roma, è possibile prendere la A1, uscire a Magliano Sabina e poi percorrere la Statale Flaminia fino a Civita Castellana. Da qui prendere la Statale 311 per Nepi e poi, per un breve tratto, la Cassia. Oppure si può prendere il treno della linea Viterbo-Roma e scendere presso Capranica, a cinque km da Sutri. In alternativa c’è il bus della Cotral, diretto da Roma o Viterbo.

Impostazioni privacy