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Sapete dove si trova l’arancio più antico del mondo? Proprio a pochi passi da te

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Arancio

Sapete dove si trova l’albero di arancio più antico al mondo? Potrebbe trovarsi proprio a pochi passi da te, ecco dove trovarlo.

Una curiosità che sicuramente farà piacere a tutti gli appassionati di frutta e non solo. L’arancio è infatti un agrume sempre verde, il quale ha una vita produttiva di circa 50-60 anni.

Nel caso in cui questi vengono curati, possono arrivare anche a vivere 100 anni o ancora di più. La pianta dell’arancia appartiene alla famiglia delle rutacee e produce fiori.

L’altezza di questa pianta può variare tra i 5 ed i 15 m e viene coltivato per lo più per i suoi frutti, ma non solo visto che i suoi fiori sono anche abbastanza belli e ornamentali.

Sapete dove si trova l’albero di arancio più antico al mondo?

A livello mondiale, il paese che maggiormente produce le arance è il Brasile. Ogni quattro arance prodotte in tutto il mondo, una viene prodotta proprio in Brasile.

Si dice che questo agrume ibrido sia molto probabilmente originario dalla Cina e particolarmente diffuso in coltivazione poi in varie zone dove il clima è molto particolare.

I suoi frutti, ovvero le arance sono una particolarmente apprezzati per il consumo fresco, ma possono anche essere interessanti per la preparazione di succhi freschi oppure a lunga conservazione.

Non si tratta, così come per il limone, di una specie Botanica, ma è un ibrido che si è generato un centinaio di anni fa. La cui coltivazione in Europa risale a tantissimi anni fa, proprio grazie agli antichi greci.

Furono proprio loro che iniziarono a coltivare questo tipo di frutto in Sicilia.

arancio più antico
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L’albero di arancio, origine e caratteristiche

Ad ogni modo, ci sono poi anche gli Stati Uniti, il Messico, l’India e la Cina che sono considerati ottimi produttori di arance.

Si presentano in questo modo ovvero, hanno un tronco alto all’incirca 60-120 cm da terra ed il gambo è invece cilindrico.

La chioma è invece sferica, anche se la forma non è sempre la stessa, ma varia a seconda di come questi alberi vengono potati.

Sono comunque sempreverdi e caratterizzati dalla tendenza a rinnovare i loro fogliame costantemente. Il frutto di questo albero altro non è che una bacca, la quale presenta una buccia di colore arancione.

All’interno la polpa può essere arancione o rossa a seconda del tipo di arancia. In genere fioriscono in primavera, ma essendo che producono tanti fiori,  soltanto alcuni di questi poi si trasformano in frutti e viene anche utilizzata come pianta ornamentale, perché sprigiona un odore davvero molto piacevole.

I frutti dell’arancio, ovvero le arance sono comunque dalla forma tondeggiante ed hanno una buccia piccola di colore arancio chiaro o scuro o rossastro.

Solo in Italia si coltiva una quarantina di varietà di arance e sono per lo più grandi e polposi con la buccia spessa, adatte proprio al consumo crudo.

Vengono prodotte anche quelle piccole dalla buccia sottile e adatte per la preparazione della spremute.

Ecco dove si trova l’arancio più vecchio al mondo

arance
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Torniamo però alla curiosità principale ovvero dove si trova in Italia l’arancio più vecchio al mondo. Questo si trova nel chiostro della basilica di Santa Sabina all’Aventino proprio nella capitale.

Secondo la tradizione, questa pianta di arancio amaro venne piantato da Domenico esattamente nel 1220. Domenico visse in questa chiesa e si impegnò tanto.

La sua cella ancora oggi è ben curata e conservata, anche se trasformata in una cappella. Si narra che Domenico portò con sé un pollone dalla Spagna che era la sua terra di origine e che questa specie di frutto sia stato effettivamente il primo nel nostro paese.

Ancora oggi questo arancio vive ed è ben visibile dalla Chiesa attraverso un buco che si trova nel muro, che è stato nel tempo protetto da un vetro.

Si trova proprio di fronte al portale ligneo. Ad oggi questo frutto è considerato miracoloso proprio perché a distanza di secoli continua ad essere sano ed a produrre frutti.

La leggenda ancora narra che delle cinque arance candite che sono state donate da Caterina da Siena a Papa Urbano VI nel 1379, sono state colte dalla santa proprio da questa pianta.

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