A Roma persiste la leggenda della fontana scostumata. Cosa racconta e dove è possibile trovare questo reperto: la curiosità.
Roma ha numerose opere di cui vantarsi, non c’è solo il Colosseo o i monumenti più famosi. Esiste un sottoinsieme di particolarità e cimeli che va riscoperto pian piano con la voglia di mettersi ugualmente in gioco senza perdere la volontà di continuare a cercare. La Città Eterna è ricca di aneddoti e rimandi, al punto che gli influencer – oggi – cominciano a giocarci facendo dei video dove mostrano e illustrano le curiosità di una Capitale che non finisce mai di stupire.
Normalmente in quello che era lo Stato Pontificio molti secoli fa, lo è ancora oggi – in un certo senso – anche se Roma ormai fa parte dell’Italia (Stato laico) e la Chiesa risiede nel Vaticano, nessuno si sarebbe aspettato di vedere qualcosa di inappropriato o fuori contesto. Invece, nei pressi di San Pietro, si trova la Fontana “scostumata”.
Portuense da incubo: strade al buio e auto coi finestrini spaccati
Roma nuda, peculiarità e caratteristiche della Fontana “Scostumata”
Un nome particolare che però entusiasma sempre chi ne sente parlare. Ancor più chi la vede. Capire dove si trova non è difficile: è un’opera di Travertino – composta da un bacino ampio e basso che ha la forma circolare – delimitato da un bordo piuttosto largo e sporgente verso l’esterno. L’inaugurazione dell’opera risale al maggio 1928 presso Piazza dei Quiriti. Il riferimento allo Stato Pontificio, naturalmente, non era in quegli anni ma molto prima.
Appellativo che comunque è rimasto per indicare la parte di San Pietro rispetto alle zone dell’Urbe. 95 anni fa lo scultore triestino Attilio Selva diede vita a questo capolavoro che ha la particolarità di mostrarsi senza veli. Un rimando al mondo bucolico e alla bellezza pura e vera che, negli anni, rimanda ad epoche passate in grado di essere fortemente contemporanee. L’opera – nella fattispecie – è stata anche fortemente criticata di recente.
Fontana delle Cariatidi fra ostracismo e bellezza
Le rimostranze, tuttavia, non hanno fatto altro che accrescerne l’interesse e oggi c’è la fila per vederla. Vicino San Pietro, ma ancor più vicino al cuore degli affezionati che non perdono occasione per un selfie o una foto in primo piano da mettere sui social. Anche questa è arte che mescola modernità e classicismo. Il nome “scostumata” è rimasto proprio perchè ricorda meglio la particolarità del soggetto rappresentato. Il nome vero della ‘creatura’, però, è Fontana delle Cariatidi.
Al centro ci sono proprio loro senza veli che sostengono la fontana dove zampillano le acque. Un modo creativo e particolarmente intrigante di rifocillarsi fra arte e incredulità. Non resta che aspettare per godersi l’ennesima dimostrazione di qualità prospettica, con buona pace dei detrattori.