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Qual è l’Ufficio Postale più bello d’Italia?

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Palazzo delle Poste a Roma

Alla ricerca dell’Ufficio Postale più bello d’Italia, con questo importante servizio cittadino spesso posizionato all’interno di storici borghi medievali o addirittura strutture architettonicamente elaborate. Se a Roma possiamo trovare varie situazioni di questo tipo, oggi proveremo a fare un viaggio per tutta la Penisola italica, scoprendo gli sportelli più affascinanti sotto la gestione di Poste Italiane. 

L’Ufficio Postale più bello d’Italia? Quello di Ostia

Siamo in pieno Ventennio fascista, con questa struttura che porta i larghi tratti dell’architettonica dell’epoca. Pensata dall’ingegner Angiolo Mazzoni, venne edificata nel 1933 sotto la volontà del Ministero delle Telecomunicazioni. In quella che sarebbe diventata piazzale della Posta a Ostia Lido, tale struttura è stata concepita per svolgere un servizio postale e tale è rimasta nel 2023. All’epoca, Benito Mussolini gli fece coniare il nome di “Ricevitoria Postelegrafonica”: una delle strutture più rappresentative, insieme al Pontile, del mare di Roma. 

Posta Centrale di Ostia
Posta Centrale di Ostia

L’Ufficio Postale di Piazza San Silvestro

Situato nel Centro Storico di Roma, si trova nella splendida cornice di Piazza San Silvestro e a pochi passi da via del Corso. Secondo gli architetti e gli intenditori d’arte, tale Ufficio Postale va considerato come il “più bello d’Italia”. Anche qui parliamo di una struttura storica, che edificata durante il XIX secolo solo in seguito venne adeguata per il servizio postale all’interno del cuore capitolino. 

La storia dell’Ufficio Postale nel Centro Storico di Roma

L’edificio che ospita l’Ufficio Postale a piazza San Silvestro, è anche chiamato Palazzo delle Poste. La sua sede si affaccia nel cuore del lussuoso e storico Rione Colonna, sul proseguimento di via della Mercede e nello stesso isolato della famosa Chiesa di San Silvestro in Capite. Proprio nella tradizione cattolica trae origini quest’immensa struttura: infatti, l’enorme palazzo sorge dove un tempo era edificato lo storico Monastero di San Silvestro in Capite. 

L’architettura del Palazzo delle Poste nel cuore di Roma

Un Ufficio Postale può nascondere delle bellezze architettoniche e artistiche? Assolutamente sì. Lo fa partendo dalle proprie origini, con la confisca del Monastero di San Silvestro in Capite nel 1870. Le istituzioni dell’epoca, pur abbattendo la struttura, si garantirono di edificarne una nuova con la stessa profondità estetica. 

Ecco allora come, su una delle facciate del Palazzo delle Poste, misero mani due artisti dell’epoca: Giovanni Malvezzi e Luigi Rosso. Loro lavorarono sulla parete esterna dell’edificio, portando le effigi della Famiglia Reale dei Savoia all’interno di quella struttura. 

Interno del Palazzo delle Poste a Roma
Interno del Palazzo delle Poste a Roma

Il Palazzo delle Poste un omaggio alla Casa Savoia

Nel periodo di edificazione del Palazzo delle Poste, si stanno per concludere le battaglie legate all’Unità d’Italia (il processo sarebbe terminato nel 1871). I Savoia, che sarebbero diventati i reali di tutto il territorio italico, avevano la necessità d’imporre il proprio potere fuori il Piemonte e soprattutto nei territori di Roma e il Mezzogiorno. 

L’ornamento con gli stemmi reali dei Savoia al Palazzo delle Poste, guardarono proprio in un’esplicitazione del potere della futura Famiglia Reale sul suolo romano, portando i migliori marmi sulla struttura per simboleggiare – anche se solo artisticamente in quel momento storico – la Presa di Roma. 

I volti dei Savoia sul Palazzo delle Poste a Roma

Come abbiamo detto, il progetto edilizio del Palazzo delle Poste nasce come esternazione della potenza Savoia. Ecco perchè, il Malvezzi e il Rosso, decisero anche di dedicare la loro opera a precisi membri della Casa Reale piemontese. Viene quindi rappresentato, attraverso le proprie effigi, Vittorio Emanuele II, Vittorio Emanuele III, la Regina Margherita (che lo diverrà poco tempo dopo), Amedeo D’Aosta (che all’epoca era pretendente al trono di Spagna) e Tommaso Alberto Vittorio di Savoia, anche conosciuto come “il Duca di Genova”. Una struttura, quindi, che nella propria edificazione incarna i pilastri della futura Famiglia Reale in Italia.  

Foto: Matteopolis, Liviamassaccesi

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