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Qual è il significato di S.P.Q.R.?

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S.P.Q.R.

Oggi torniamo a Roma. E andiamo insieme a scoprire qual è il significato di una delle sigle più famose della Capitale d’Italia: S.P.Q.R. C’è una premessa da fare ed è importante: non c’è un significato unico, reale e soprattutto verificato.

Andando a Roma si legge molto spesso, compare in numerosi monumenti soprattutto dell’Antica Roma. Questa sigla è fondamentale per la storia della Città Eterna e la sua diffusione è arrivata in tutto il mondo e, dal tempo degli antichi, fino ai giorni nostri, al punto che oggi compare nel simbolo del Comune di Roma.

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Cosa vuol dire S.P.Q.R.

Ma cosa vuol dire, dunque, S.P.Q.R.? Innanzitutto, va detto che questa sigla vede le proprie origini ai tempi della Repubblica Romana, quando le due principali figure del potere erano il Senato – ovvero i patrizi – ed il Popolo – ovvero i plebei. Ci sono versioni alternative sul significato. Vediamole.

Il significato della sigla secondo l’enciclopedia Treccani

Secondo l’enciclopedia online Treccani, la sigla S.P.Q.R. equivarrebbe all'”abbreviazione frequente nelle epigrafi latine per indicare il popolo romano. Forse equivalente in origine a Senatus Populus Quirites Romani (➔ Quiriti), fu poi intesa (sempre in epoca romana) come Senatus Populusque Romanus. La formula, per esteso o abbreviata, è usata nelle iscrizioni monumentali. La sigla, tornata in auge nel Medioevo (12° sec.), ricorre sulle monete del senato romano di quel periodo”. 

Il significato di S.P.Q.R. secondo il vocabolario latino-italiano Castiglioni-Mariotti

Secondo il vocabolario latino-italiano Castiglioni-Mariotti, la sigla starebbe per “Senatus Populusque Quiritium Romanum”, ovvero “Il Senato ed il Popolo Romano dei Quiriti”. I Quiriti erano i cittadini romani che godevano a pieno dei diritti della cittadinanza romana.

Nel corso del tempo le leggende legarono l’acronimo a diverse traduzioni, da ‘Sapiens Populus Quaerit Romam’ – Un popolo saggio ama Roma – a ‘Sanctus Petrus Quiescit Romae’San Pietro riposa a Roma.

Dove troviamo oggi la sigla a Roma

Ormai la sigla S.P.Q.R. la troviamo ovunque a Roma. Sul monumentale trofeo di Augusto. Sul Palazzo Senatorio, tra Palazzo dei Conservatori e Palazzo Nuovo in piazza del Campidoglio. Sull’arco di Tito. Su diversi tombini sparsi in giro per la città. Insomma, di certo se fate una passeggiata per le vie della città eterna di sicuro da qualche parte la troverete.

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Un tombino a Roma con la sigla S.P.Q.R.

Dove altro troviamo la sigla

E dove altro troviamo la sigla S.P.Q.R.? Dalle località laziali, SPQ è stato ripreso anche all’estero in città come Bruges e Bruxelles, in Belgio. Ma anche ad Olomuc, in Repubblica Ceca. S.P.Q.R. è presente anche sullo stemma dell‘Emilia Romagna, per ricordare l’origine romana della città e anche nella meravigliosa Galleria Vittorio Emanuele di Milano. Qui lo stemma è posto nell’elaborato pavimento accompagnato dalla celebre Lupa.

S.P.Q.R. è presente anche nei fumetti

Ma la sigla c’è anche nei fumetti. La celeberrima esclamazione ‘Sono Pazzi Questi Romani!’ che si può leggere nei fumetti di Asterix, creati da René Goscinny e Albert Uderzo, pronunciata da Obelix, non è opera dei due autori, ma è responsabilità del traduttore italiano Marcello Marchesi, che decise di rendere così la frase originale, ‘Ils sont fous ces Romains’, notando la perfetta sovrapposizione con la sigla di cui sopra.

C’è persino chi si tatua la sigla sulle gambe o sulle braccia

Nel corso del tempo, l’acronimo è divenuto una sorta di “marchio” utilizzato su ogni arredo urbano del comune di Roma (anche in assenza o sostituzione dello stemma araldico) come fontane, tombini, cartelloni pubblicitari, cassonetti della spazzatura, targhe commemorative e documenti anagrafici. Allo stesso modo, è divenuto un simbolo popolare di appartenenza cittadina e utilizzato, ad esempio, nei tatuaggi.

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