Avrete tutti nella mente l’immagine di Roma che brucia nell’anno 64 d.C.. E se immaginate Roma bruciare, segnata da un clamoroso incendio, probabilmente avete anche in mente l’immagine dell’imperatore Nerone che ammira tutto questo e canta e suona la lira celebrando la distruzione della Capitale dell’impero.
Probabilmente avete questa immagine perché è quella che ci è sempre stata tramandata davanti a questo fatto epocale e abbiamo sempre pensato che l’incendio che devastò Roma, appunto nel 64 d.C., fosse opera di Nerone: un imperatore pazzo, megalomane, che aveva appena mandato a morte sua madre, che avrebbe fatto fior di nefandezze e che sarebbe morto molto male e poco tempo dopo.
Nerone e Roma bruciata, qual è la verità sull’incendio
In realtà sappiate che oggi la maggior parte degli storici ritiene che Nerone fosse innocente, che Nerone non avesse davvero bruciato Roma. Molte altre cose sembrano non essere esatte per quanto riguarda l’immaginario, l’idea che abbiamo di fondo di Nerone. Oggi parliamo proprio di questi miti, queste leggende, questi dubbi storici che riguardano la figura di questo imperatore.
Probabilmente non fece bruciare Roma, probabilmente non era colpevole di quell’incendio, può darsi addirittura che non abbia perseguitato i cristiani come comunemente si dice. Insomma ci sono molti storici che stanno ridiscutendo questa importante figura della storia romana e oggi vi racconteremo perché abbiamo questa memoria particolare su Nerone, cosa ha creato tutte queste immagini negative e cosa c’è di vero (perché qualcosa ovviamente c’è). Nerone fu un personaggio molto ambiguo, autore obiettivamente di alcune nefandezze ma forse non tante quante gliene vengono comunemente attribuite. Oggi vi spieghiamo perché.
È stato Nerone?
La storia dice di si, anche se ultimamente alcuni storici hanno fatto delle ricerche approfondite. Alcuni elementi portano a dire che non sia stato Nerone a provocare l’incendio, ma in realtà tutta una serie di cose.
Inizia nel 64 d.C. il 18 luglio nella zona del circo Massimo. Dura per 9 giorni e ovviamente i morti sono tantissimi, gli edifici che sono andati in rovina altrettanti. Tacito dice che Nerone si difende dicendo di non essere stato lui ad aver appiccato l’incendio e da la colpa ai cristiani. Inoltre si dice che Nerone in quel periodo non era a Roma e che con questo incendio lui ci abbia rimesso tante cose che per lui erano preziose: delle collezioni importantissime.
Quella dei cristiani era un una comunità di seguaci di un culto che piano piano stava prendendo piede ed era considerato strano e misterioso. Era un modo di vivere diverso e suscitava la diffidenza del popolo romano e così del Senato. Per cui abbiamo la prima persecuzione contro i cristiani durante la quale morirono tra l’altro Pietro e Paolo. Inoltre Tacito racconta anche che Nerone trasforma in spettacolo gli atroci supplizi dei cristiani. Rivestiti con pelli di animali feroci venivano dati in pasto ai cani oppure crocifissi. Tuttavia, la storia ci dice che è stato Nerone però anche il famoso Alberto Angela mette in discussione questa cosa: è stato Nerone o non è stato Nerone?
La fake news della storia
Lo stesso Alberto Angela, in onda con il suo programma Ulisse su Rai1, ripercorre la storia dell’incendio di Roma parlandone come la fake news della storia. Si ritiene che l’incendio del 64 d.C. fu appiccato da Nerone ma ci sono tante cose che fanno pensare che l’imperatore fu innocente. Secondo Angela infatti diversi storici ritengono che l’incendio fu semplicemente un caso, avvenuto a causa di condizioni precise. Le giornate in quel periodo erano caldissime e la città era fatta quasi interamente in legno. Ma soprattutto è avvenuto nei magazzini del circo Massimo, che è uno dei più grandi depositi di legno della Capitale, di notte. Il seguente giorno soffiò vento e così Roma bruciò nove giorni.