Se sei romano di nascita o d’adozione ci sei probabilmente abituato, se invece esplori Roma come turista rimarrai probabilmente sorpreso nel vedere qualcosa di particolare: se alzi gli occhi, potresti ritrovarti ad osservare uno spettacolo della natura davvero unico considerando il territorio italiano: tanti pappagalli appollaiati sulle ringhiere dei balconi, sugli alberi o sui tetti delle case. Ma perché a Roma ci sono tantissimi pappagalli? Cosa li ha portati nella Capitale? Scopriamolo.
La Capitale culla della biodiversità faunistica
Roma è una città unica, una delle più belle al mondo, capace di donare emozioni incredibili sia ai cittadini che ai numerosi turisti che arrivano anche dagli angoli più sperduti del mondo per fare visita a una delle Capitali con la storia più bella ed affascinante del Pianeta.
Ma della Città Eterna ci si innamora non solo per il patrimonio culturale che è indubbiamente incredibile: Roma è infatti anche patrimonio indiscusso della biodiversità faunistica. Solo qualche giorno fa per esempio, al Bioparco è nata la zebra della specie Grevy che è tra quelle a rischio di estinzione.
Ma anche altri animali popolano la Capitale, come i pappagalli che sono stati definiti dai cittadini romani come i “nuovi padroni” della Città. Ma come mai ce ne sono così tanti? Come sono arrivati? Per quale ragione? Ecco le risposte.
Perché a Roma ci sono tantissimi pappagalli
Roma è invasa dai pappagalli e no, non stiamo scherzando. Se sei in giro tra le strade della Capitale, in macchina bloccato nel traffico o fermo ad un semaforo, prova ad alzare gli occhi e a guardarti intorno: vedrai tantissimi pappagallini volare in cielo o appollaiati sulle grondaie o sulle ringhiere delle case più alte.
Questa presenza particolare rallegra il cuore della Capitale ormai da anni. Ma a che cosa si deve il loro arrivo? Perché tra tante città, proprio Roma? A dare una spiegazione è il biologo Francesco Petretti, che ha scoperto il curioso motivo della loro presenza.
Il biologo ha affermato innanzitutto che si tratta di una specie caratteristica dell’America Latina, i parrocchetti, che sono arrivati in realtà nella Capitale tantissimi anni fa. Tutta “colpa” dei forestieri sudamericani e indiani che li hanno portati illegalmente in Italia e liberati poi quando l’importazione ha assunto risvolti pericolosi. Nel frattempo però, i pappagalli hanno finito per colonizzare Roma, per riprodursi e diventare sempre più numerosi.
Due sono le specie più diffuse, il “parrocchetto dal collare” bellissimo con le sue piume verdi, e il “parrocchetto monaco”, altrettanto particolare, con le piume verdi e grigie. I primi preferiscono dimorare su alberi alti come i pini, i secondi invece, prediligono palme e alberi più bassi come quelli che si trovano a Villa Borghese, per esempio. Sebbene si tratti di specie che al momento non sono in via d’estinzione, i biologi temono però per il futuro di questi animali: avvistati già numerosi falchi pronti a cibarsene.