NOTTE DEGLI OSCAR, CON STELLE POCO… BRILLANTI
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Sono stati assegnati gli Oscar 2011, con un’elegante e fin troppo molto composta cerimonia che solo l’arrivo di Kirk Douglas, eterno ragazzaccio di novantaquattro anni, ha reso imprevedibile.\n\nDiciamo subito che le scelte sono state deludenti, almeno secondo chi vi scrive, ed hanno privilegiato scelte “facili”, senza quel guizzo di personalità che molte edizioni hanno avuto nella storia anche recente degli Awards.\n\nStravince “Il discorso del Re”, che si prende i premi più prestigiosi: Miglior Film, Regia, e Protagonista, oltre che la Sceneggiatura originale.\n\nScelta esagerata, per un film normale, che racconta di un uomo storicamente mediocre, quel “ Bertie the King” che diventa Re solo perché il Padre Giorgio V muore e il fratello rinuncia per amore alla corona, e che si offre in tutta la sua inadeguatezza al momento più drammatico della Storia dell’Europa.\n\nBella regia, ma senza spunti da Oscar, quella di Tom Hooper, e con un Colin Firth che avremmo premiato solo per il disperato tentativo di render interessante un personaggio noioso.\n\nParadossalmente, poi, “The King’s Speech” esce sconfitto proprio nei premi più alla portata di questo film e cioè la Scenografia, la Fotografia, e soprattutto il Non Protagonista, con lo strepitoso Geoffrey Rush nella parte del logopedista fai da te, che avrebbe meritato davvero il premio, molto più di Firth, visto che il film si accende ogni volta che il vecchio Rush entra in azione.\n\nVengono così relegati a comprimari o addirittura non premiati film che forse avrebbero fatto di più la storia degli Oscar, come “The social network”, bello graffiante ed intelligente, e “Il Grinta” remake con grande spolvero di tradizione e di classe dei Fratelli Coen.\n\nE già che ci siamo nella lista delle lamentele, non poteva mancare quella all’Oscar del miglior film straniero, che esclude il capolavoro “L donna che canta” per premiare il Danese “In un mondo migliore”, bello certo, ma non da Oscar.\n\nPremio meritato, invece, quello assegnato a Natalie Portman come Attrice protagonista, per “Il cigno nero” noir (ci si consenta il gioco di parole) dalle atmosfere cupe, che premia l’attrice Israeliana in un ruolo ossessivo e psicologicamente difficile da sostenere.\n\nSorvoliamo sulle quattro (addirittura!) statuette assegnate al ridicolo “Inception”: l’unica spiegazione potrebbe esser data dal fatto che i giurati lo abbiano confuso con un altro titolo, mentre si gioisce per l’Oscar all’animazione, dove “Toy Story 3” vince, anzi stravince e convince.\n\nLunga vita al Re… e all’Oscar.\n\nMAURO VALENTINI