L’aperitivo è un rito che nell’antica Roma aveva una rilevanza sociale come oggi, ma avveniva in maniera diversa: in che consiste il rito.
Nell’antica Roma ci sono tanti rituali che sono ancora oggi presenti in forma diversa. Uno è quello dell’aperitivo: si tratta di una pratica che è sempre stata diffusa nella storia della Città Eterna. Intanto all’epoca le giornate erano divise diversamente: c’era il tempo dell’otium e il tempo del negotium. Ovvero i momenti per dedicarsi al dovere e quelli per assecondare i piaceri. Il culto del lavoro esisteva, ma non era tutto. La massima imperiale era sempre la stessa: massimo risultato con il minimo sforzo.
Non vuol dire essere scansafatiche, ma dare il meglio nelle ore di lavoro per poi concentrarsi sui piaceri della vita. Una virtù che molti sottovalutano oggi perché si dedicano vita, natural, durante agli impieghi, ma prima c’era più consapevolezza al netto di ritmi da tortura. Concetti come il sindacato sono arrivati successivamente, ma per il momento guardando alla storia era possibile dire che non si viveva soltanto per il lavoro.
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L’apertivo nell’Antica Roma: cosa si faceva prima di cena
Se eri benestante, infatti, potevi permetterti cose che gli altri non avevano: la possibilità di incontrare pari grado con cui scambiare quattro chiacchiere o imbastire affari. Questo voleva dire mescolare l’otium al negotium: quello che oggi diremmo con unire l’utile al dilettevole. I romani si vedevano alle terme o nelle case matrone per scambiare punti di vista sul futuro, ma anche organizzare strategie. Quel che oggi si fa con gli appuntamenti di lavoro: molti si vedono al club o al campo da golf, nell’antica Roma c’erano le terme o i ristoranti specializzati.
Molto in voga era, infatti, una pratica definita gustatio: l’equivalente della parola degustazione, appartenente alla terza declinazione latina. Gustatio-gustationis che ha dato la stura alla tendenza dell’aperitivo: gli antichi romani si riunivano in questi posti specifici, grandi salotti arredati di tutto punto dove c’erano banchetti come se si fosse a una festa e si poteva parlare inebriati da alcol e musici disposti a suonare per gli invitati.
Alla scoperta della gustatio
Clienti che successivamente pagavano per avere lo stesso trattamento. Nell’antica Roma, praticamente, hanno inventato quello che oggi potremmo definire apericena: nel loro caso era molto più elementare, ma la resa era la stessa. Quindi non solo tutto il mondo è paese, ma la storia è ciclica e circolare. I corsi e ricorsi storici aiutano anche le tradizioni. Quel che c’è oggi, molto spesso, c’era già in forma diversa. A Roma le domus si atteggiavano anche a chioschetti, magari con regole diverse sui dehors, ma come si suol dire: paese che vai, usanze che trovi. Vale anche con le epoche. Il tempo, nella Città Eterna, non passa mai.
Al posto dello Spritz c’era il succo d’uva e al posto delle patatine il pinzimonio. Tutto però aveva il medesimo fascino: i trentenni dell’antica Roma avrebbero partecipato alla gustatio per poi avere un posto in prima fila nella rappresentazione teatrale. Oppure tutti al Colosseo per vedere i combattimenti. Anche il divertimento ha le sue tendenze, abitudini e tradizioni. Pronte a cambiare, ma mai a disfarsi.