Successo per la presentazione del libro di Roberto Campagna “Il Palato della Memoria” (ed. Castelvecchi), tenutasi ieri pomeriggio in Aprilia, presso la sede dell’associazione culturale La Giostra dei Colori, in Via U. Foscolo, 6.
In dialogo con il giornalista pontino una corolla di nomi della letteratura e scienza locali, Antonella Rizzo, Antonio Veneziani e Maria Romano, condotti elegantemente e sagacemente da Maurizio Valtieri che ha solleticato la curiosità del pubblico presente, affermando che il libro è sopratutto rivolto ai giovani. Lo scrittore e docente Valtieri ha spiegato: “Il protagonista dei racconti è Flavio, la cui vita esce attraverso il cibo e i luoghi”.
Nell’alternarsi delle voci illustri, “Il Palato della Memoria” risulta un inno alle tradizioni culturali con la rievocazione di luoghi e sapori.
Così, Antonella Rizzo, poeta e docente apriliana, ha evidenziato il contenuto semplice ma universale dei racconti di Campagna, dove spicca “l’oralità che riveste un significato primario nella conoscenza del mondo ma anche l’affettività e l’amore . Inoltre al ritualità nella cucina, la tradizione e la cultura, hanno tante chiavi di lettura, in quella scrittura così sapiente e raffinata.”
Maria Romano, sociologa e padrona di casa nell’associazione, avalla l’idea della Rizzo, poiché “Il radicamento delle tradizioni e della cultura, sin in tenera età, diviene un caposaldo e aiuta al riconoscimento dei valori della vita.”
Di poi, Antonio Veneziani poeta e scenografo romano, della scuola di Pier Paolo Pasolini, “… oltre il cibo, la cosa più interessante sono gli odori. Uno scrittore che non ha odori è mediocre, perchè
l’odore è come uno stile.
“I ragazzi rappresentati nel libro imparano a vivere, a sopravvivere, a conoscere l’amore e il sesso: i racconti, quindi, narrano anche l’evoluzione della vita.
“Ma il cibo povero che è il vero cibo, quello semplice, quello realizzato con pochi ingredienti basilari.
“Dunque, questo libro per apprezzarlo bisogna avere testa, naso, bocca, ma anche cuore”.
Il giornalista e sociologo pontino, in verità, nasce come narratore e ha al suo attivo una ventina di libri, quattro dei quali, guarda caso, proprio sul cibo, vista la sua grande conoscenza ed esperienza in materia gastronomica ed enologica.
E’ un libro che, attraverso gli occhi del protagonista e dei suoi amici, induce il lettore a soffermarsi e meravigliarsi ancora di fronte a taluni prodigi che, per esempio la natura, può realizzare ogni momento. La semplicità di questi momenti è enfatizzata da uno stile elegante e raffinato, con cui porge anche tanta ironia.
Inoltre, Campagna è un scrittore “popolare”, visto il suo piacere nello narrare, con arguzia e intelligenza, nostalgia e romanticismo, di una comunità e le sue tradizioni, di luoghi, come i Monti Lepini, Carpineto Romano, Roma o Sezze.
Per Campagna “Il Palato della Memoria” segna il ritorno alla narrazione, che qui conduce in maniera particolare e complessa: i romanzi hanno una trama orizzontale, mentre i racconti, verticale. La sua antologia, invece, andando a confluire e intersecarsi, seguono l’orizzontalità.
E questa orizzontalità, sta nella consapevolezza dell’uomo di appartenere ad un luogo e ad una gente e di portare questa ricchezza sempre dentro di sé come tesoro inestimabile e inalienabile.
Marina Cozzo