Sarà presentato sabato 8 giugno presso il Museo Storico dell’Aeronautica Militare di Vigna di Valle, a Bracciano, “Il Nipote del Prete”, il secondo romanzo di Nicola Genovese.
Il libro è il seguito de “Il Figlio del Prete e la Zammara”, e va a concludere il romanzo di formazione uscito un anno e mezzo fa che ha avuto un buon successo di vendite e di critica.
Genovese ha ripreso la storia della famiglia di Salvo, protagonista del primo romanzo, narrando di Paolo, suo figlio, che compie scelte diametralmente opposte, fino a chiudere un cerchio che riporterà l’intera famiglia al punto di partenza.
Dopo il successo della presentazione avvenuta in anteprima a Sciacca, in Sicilia, di domenica 2 Giugno, adesso il romanzo viene quindi presentato in provincia di Roma per la prima volta. La scelta del museo storico dell’Aeronautica non è casuale, visti i trascorsi di Genovese proprio come aviatore.
Ma ecco la prefazione del romanzo, in attesa della presentazione.
Rompere una promessa può essere un gesto d’amore? Sì, se la promessa è fatta a noi stessi ed è frutto di una forte delusione.
È il caso di Salvo, protagonista del libro d’esordio di Nicola Genovese, “Il figlio del prete e la zammara”, che in questo nuovo romanzo trova la ‘quadratura del cerchio’.
Nella storia di Paolo e Licia ritroviamo i tratti stilistici che abbiamo imparato ad amare in Nicola Genovese: una scrittura pulita, che arriva dritta al cuore, semplice e nel contempo tanto ricca di colpi di scena che non è possibile lasciare il romanzo prima di vedere ‘come va a finire’.
Paolo, il figlio di Salvo, è il protagonista del romanzo: tanto differente dal padre da vivere quasi una vita al contrario rispetto al genitore. Il giovane nasce in una famiglia agiata, mentre Salvo da piccolo aveva fatto la fame. Studia, ma per amore lascia l’università a pochi passi dalla laurea. Salvo, invece, si era laureato con e per amore.
Le vite di genitore e figlio sembrano messe allo specchio: così simili ma anche così diametralmente opposte.
La storia di Salvo parte dalla Sicilia e finisce in Svizzera, passando da Milano.
Quella di Paolo inizia in Svizzera, quando è ancora un adolescente, e si conclude in Sicilia, che lo vede padre e imprenditore vinicolo.
E proprio la decisione del figlio di rivoluzionare per amore tutti i programmi decisi in precedenza è la molla che fa rompere a Salvo la sofferta promessa che aveva fatto tanti anni prima, rendendo così felice sé stesso e tutti i suoi cari.
“Paolo e Licia – II parte del Figlio del prete e la zammara” è un romanzo di formazione che accompagna la crescita del protagonista e di tutta la sua famiglia. E la famiglia è l’elemento accentratore, il valore fondamentale che, insieme all’amore e all’amicizia, guida le azioni di tutti i protagonisti.
In questo libro si riscopre l’importanza dei sentimenti veri, che siano quelli di coppia che quelli tra fratelli, genitori e figli oppure amici. Lo dimostra Paolo, che nonostante la giovane età e una certa scapestratezza, non esita a mettere a disposizione tutta l’ingente somma di denaro da poco ricevuta per salvare la sorella, vittima di una malattia rara, rinunciando ai progetti che aveva fatto per l’utilizzo di quei soldi. Lo dimostra Licia che, seppur timorosa, sfida l’ira del padre per difendere il frutto del suo amore per Paolo. Ma lo dimostra anche Gennaro, diventato amico leale e sincero nel giro dei pochi giorni passati in Argentina, mettendosi a disposizione di Paolo e togliendolo da guai talmente pesanti che avrebbero potuto cambiare per sempre il corso della vita del giovane.