Se siete amanti della street art, dovete assolutamente vedere il bellissimo murales di Kentridge sul Lungotevere. Sul muro della banchina destra lungo le sponde del Tevere, proprio sotto il quartiere di Trastevere, nello spazio compreso tra due ponti (Ponte Sisto e Ponte Mazzini) c’è uno dei più spettacolari esempi di street art romana. Siete curiosi di sapere cosa rappresentano le figure sul Lungotevere? Scopriamolo insieme.
Il murales sul Lungotevere a Roma: Trionfi e Lamenti
Roma non è solo il trionfo dell’arte classica, ma anche della street art. Esempi di graffiti significativi, considerati al pari di vere e proprie opere d’arte, sono presenti in ogni angolo di questa meravigliosa città. Oggi però vogliamo raccontarvi di un murales in particolare, quello intitolato Trionfi e Lamenti e realizzato dall’artista William Kentridge nel non lontano 2016.
La tecnica usata dallo street artist ricorda moltissimo quella usata dal grande artista Michelangelo Buonarroti, ovvero quella del togliere per far fuoriuscire l’arte. Attraverso la ripulitura del travertino sono uscite fuori le grandi figure sui muri lungo le sponde del Tevere. Prima sono state realizzate le bozze delle figure, poi gli stencil sono stati incollati sui muri e infine è stata rimossa la patina biologica e sono comparse, quasi come per magia, le figure di Trionfi e Lamenti.
Una considerazione importante da fare è che quest’opera, questo murales non è eterno, ma scomparirà nel giro di massimo quattro anni, a causa dello smog, dell’inquinamento, ma anche delle acque del fiume Tevere. Si tratta di un potente esempio del carattere effimero della vita umana e della precarietà dell’esistenza.
Secondo Kentridge il suo murales è una colonna di Traiano contemporanea, sviluppata anziché in altezza in larghezza sui muri per 550 metri.
Cosa rappresentano le figure del murales di Kentridge?
Circa 500 metri di arte su muro realizzati nell’ambito di una mostra en plein air da Kentridge che raccontano la storia di Roma, dei suoi trionfi così come dei suoi periodi bui. L’artista infatti non si concentra solo nella rappresentazione dei momenti gloriosi della storia della Città Eterna, ma anche sui momenti di decadenza, quelli da dimenticare, ma che nella sua idea vanno ricordati al pari degli altri.
Non c’è un ordine cronologico nella rappresentazione delle figure e dei momenti della Storia di Roma, ma Kentridge li mescola armoniosamente. Da Anita Ekberg e Marcello Mastroianni alla Fontana di Trevi al ritratto di Anna Magnani, dalla Lupa senza i gemelli Romolo e Remo a Pierpaolo Pasolini, da Giordano Bruno a Benito Mussolini: questi sono solo alcuni dei soggetti raffigurati sulle pareti.
Ci sono anche immagini forti come il corpo di Aldo Moro nel bagagliaio della Renault 4, il rastrellamento nel ghetto ebreo nel 1942 e il ritratto di Giorgiana Masi (studentessa uccisa nel corso di una manifestazione negli anni 70 a Roma).