I detenuti del Lazio sono molto colti. Tante le lauree prese direttamente dalla cella.
Tra tutti spicca un detenuto di 43 anni con ben 25 anni di carcere alle spalle che, in poco tempo, è riuscito a conseguire la terza laurea in Scienze della Comunicazione dopo quelle ottenute in precedenza nelle facoltà di Economia e Commercio e Scienze Politiche.
L’uomo, da 25 anni in carcere, si è laureato con il massimo dei voti: 110 e lode presso il penitenziario di Palianom in provincia di Frosinone.
La discussione è avvenuta in videoconferenza con l’Università di Tuscia di Viterbo, mentre il detenuto si trovava nella casa circondariale di Paliano.
A dare la notizia è il garante dei detenuti della Regione Lazio, Angiolo Marroni che ha sottolineato l’unicità della storia di questo ergastolano che di fronte alla prospettiva di una “vita in cella” ha compiuto una scelta costruttiva, ha deciso di non abbandonarsi alla disperazione della cella ma ha visto nello studio l’occasione di riscatto sociale. L’ennesima conferma, ove ce ne fosse bisogno, che la criminalità si combatte anche con la cultura e l’istruzione.
Marroni spiega che, specialmente negli ultimi anni, molto è stato fatto per favorire i percorsi universitari dei detenuti: se dieci anni fa, nel 2005, i detenuti universitari laziali erano appena 17, ora sono 120.
L’ergastolano è il primo laureato della casa circondariale di Paliano. Il numero dei carcerati che decidono di intraprendere un percorso di studi universitario è in aumento nel nostro Paese, anche grazie all’avvio da parte di molte carceri che decidono di avviare progetti di istruzione che vadano oltre la tradizionale formazione della scuola dell’obbligo o della scuola lavoro. I progetti di teleuniversità – come quello ideato dal garante del Lazio che vede impegnati via skype quattro detenuti – potrebbero dare nuove possibilità a coloro che vogliano intraprendere un percorso di studio negli anni della detenzione.
Massimiliano Gobbi