Successo strepitoso è stato conseguito da Edoardo Bennato, ospite del Festival di San Michele 2016.
L’artista napoletano è riuscito a gremire la piazza storica della città di quasi 10mila persone, che da giorni attendevano l’evento.
Bennato, presentato dal conduttore apriliano Jonny Passa, ha iniziato il suo concerto da solo, cantando i suoi brani più famosi e accompagnandosi da sé, con l’uso di tre strumenti contemporaneamente cioè chitarra, kazoo e tamburo a terra, tanto da essere stato da sempre chiamato “uomo orchestra”.
Il pubblico trascinato dalle vecchie e intramontabili melodie, non ha resistito creando così un coro di migliaia di voci.
Avvezzo, a queste performance acrobatiche, il rockettaro è stato poi raggiunto dalla sua band, per dare spazio al suo ultimo album “Pronti a salpare” per il quale è insignito del prestigioso Premio Amnesty International 2016.
Con la serata di ieri ad Aprilia si chiude il suo tour estivo che lo ha portato a visitare più di trenta città in tutta Italia.
A 70 anni suonati il cantautore ha dimostrato, ieri sera sul palco di Piazza Roma, una energia e una carica da vent’enne, riuscendo peraltro a tenere a bada l’imminente minaccia di maltempo.
Bennato è considerato da molti critici e musicisti uno dei più grandi rocker italiani e negli anni ’80 fu capace di riempire di oltre 60,000 persone San Siro, lanciando l’idea dei concerti negli stadi, vanta una discografia che non conosce epoca e numero.
Da “Burattino senza fili” a “L’Isola che non c’è” a “Il gatto e la volpe” a “Sono solo canzonette”, Bennato si è sempre fortemente ispirato ad autori del calibro di Paul Anka, Neil Sedaka, Jimmy Smith, spesso dissacranti, ironici e rivolti in modo graffiante contro il potere, l’arroganza, il divismo.
Marina Cozzo