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Cosa utilizzavano gli antichi romani prima della carta igienica?

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Cosa usavano gli antichi romani prima della carta igienica

Gli antichi romani, prima della carta igienica, invenzione straordinaria e necessaria, cosa utilizzavano? Gli studiosi hanno una curiosa risposta a questa domanda. Rimarrete sorpresi nello scoprire come igiene e pulizia fossero possibili anche nell’antica Roma.

Cosa usavano gli antichi romani prima della carta igienica? 

Gli antichi romani conoscevano la carta igienica? Certamente no. E allora cosa utilizzavano prima di questa indispensabile e straordinaria invenzione? Storici e studiosi placheranno la curiosità di tanti.

Carta igienica moderna
Carta igienica moderna – IlCorrieredellaCittà.com

Popolo astuto, intelligente e dotato di grande immaginazione, gli antichi romani si sono senza dubbio distinti dalle altre civiltà per costumi, usi e abitudini che oggi potremmo definire particolari.

Maestri di opere e costruzioni, non agivano mai casualmente. Tutto ha sempre avuto logica e senso nelle loro azioni, soprattutto quando si trattava di risolvere problemi di pubblico interesse. Per esempio, anche i tombini costruiti dagli antichi Romani avevano una particolare forma quadrata. Tutto ha un perché, insomma. 

Per quanto riguarda invece questioni più pratiche, come la pulizia, in tanti si chiedono con che cosa sostituivano la carta igienica che è stata inventata solo nel 1850 grazie all’americano C. Gayetty. Mistero svelato: anche loro avevano una soluzione…geniale!

Il curioso strumento usato dai romani 

No, gli antichi romani non hanno mai conosciuto la carta igienica. Sì, avevano un’alternativa che gli consentiva di praticare una corretta igiene dopo l’utilizzo del bagno.

Ma se non c’erano i rotoli a 5 veli come quelli di oggi, cosa potevano mai usare? La risposta ce la danno gli storici. Avete mai sentito parlare del tersorium? Eccolo:

Tersorium
Tersorium – IlCorrieredellaCittà.com

Si tratta, come si può ben osservare nella fotografia, di un bastone di legno di piccole dimensioni – probabilmente ricavato da pini o cipressi – sulla cui estremità superiore veniva legata una spugna. Quest’ultima veniva immersa in una soluzione a base di acqua salata o aceto, ingredienti noti per le loro proprietà disinfettanti. A testimonianza di ciò, la storia conserva gelosamente un passo di Seneca, il famoso filosofo, che in una lettera menzionò questo curioso congegno utilizzato però per qualcosa di particolare.

L’occasione? Raccontare all’amico Lucilio della atroce morte di un gladiatore che preferì perire infilandosi questo bastone in gola, descritto come “quello dedicato all’uso più vile dall’uomo” piuttosto che affrontare la furia del feroce animale che l’attendeva nell’arena.

Tuttavia, alcuni studiosi come l’archeologa Jennifer Bates, sono dubbiosi sull’utilizzo effettivo di questo arnese. Alcuni credono infatti che il bastone con la spugna potesse essere impiegato per la pulizia del bagno piuttosto che per quello della persona.

Alcuni scavi hanno restituito al mondo dei ciottoli di ceramica dalla forma rotonda che replicano i fogli della moderna carta igienica. Anche alcuni dipinti rinvenuti su pareti di case dell’antica Roma, mostrano uomini intenti ad utilizzare questo strumento dopo aver fatto uso del bagno. 

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