È il lago artificiale più grande del Lazio, realizzato nel 1940, attraverso lo sbarramento del fiume Salto che comportò la sommersione della Valle nel Cicolano, travolgendo i centri abitati che si trovavano nella vallata. Oggi la caratteristica dello specchio d’acqua è proprio quello di custodire nei suoi fondali i piccoli borghi.
Il lago è conosciuto anche come lago di Borgo San Pietro
Conosciuto anche come lago di Borgo San Pietro, il lago del Salto si trova in provincia di Rieti. Nonostante si tratti di una creazione dell’uomo, la folta vegetazione, le spiaggette a ridosso della sponda che creano piccole baie e la costa in qualche punto scoscesa fanno del lago artificiale uno splendido luogo nel quale immergersi nella natura.
Sul fondale del bacino i resti di un piccolo borgo
A creare grande curiosità è la consapevolezza che sui fondali di quelle acque si trovino i resti di paesi un tempo abitati, che avevano animato la valle, finché non fu realizzata la diga che ha consentito la nascita del bacino. Non si tratta di leggenda, ma di storia, e nella profondità del lago sembra siano ancora visibili abitazioni. La decisione che portò alla scomparsa di un vero e proprio borgo abitato, dal quale ha avuto origine la prima denominazione: il lago di Borgo San Pietro. Gli abitanti della valle furono trasferiti in abitazioni realizzate sulle sponde del bacino. Ma fu comunque uno choc per i residenti abituati a vivere in quel borghetto.
Dalla forma allungata, proprio come la valle che lo ospita, il lago condivide le sue acque con il suo gemello, il lago del Turano, al quale è collegato da un tunnel sotterraneo di circa 9 chilometri di lunghezza, sotto monte Navegna. Insieme alimentano la centrale idroelettrica di Cotilia.
Il nuovo borgo ospita alcuni ambienti del borgo originario
Nel nuovo insediamento, costruito per accogliere gli abitanti ‘sfrattati’ da Borgo San Pietro, sono stati ricreati ambienti del borgo sommerso. Tra gli altri anche l’antico monastero di Santa Filippa Maneri che custodisce i resti della Santa e alcuni reperti presi dalla precedente omonima originaria costruzione oggi sommersa. Ma, quando con il caldo estivo il livello del lago del Salto scende, è visibile a occhio nudo quell’agglomerato urbano e, in particolare, la sommità del campanile del monastero. Sono molti i turisti che raggiungono la località per immergersi in quelle acque e scoprire i segreti del piccolo borgo sommerso. Grande il fascino che stimola la consapevolezza che immerse in quelle acque ci siano case, chiese, parchi, giardini un tempo vissuti e oggi abitate da specie ittiche.
Ma la verità in merito alla necessità di ‘eliminare’ quel paesino nacque proprio nel 1940 con la creazione di una delle dighe italiane più imponenti, realizzata per alimentare la centrale idroelettrica di Cotilia che, a sua volta, alimenta le acciaierie di Terni.
È stato anche set cinematografico di un film di Salvatores
La località è estremamente nota ed è situata a pochi chilometri di Roma. A contribuire a dare popolarità a questo specchio d’acqua e ai suoi segreti sommersi ci ha pensato anche il film del 2013 di Gabriele Salvatores, Educazione Siberiana, girato proprio sulle sponde del lago del Salto. Una pellicola che crea ulteriore interesse sulla storia del bacino e degli abitanti costretti a spostarsi per consentire di ospitare nella vallata un lago.
Altri luoghi di interesse in zona
Sono diversi i luoghi di interesse in zona. Oltre al lago, poco distante ci sono i resti di Rocca Cenci che svetta sul paese, che fu proprietà della famiglia Cenci e luogo nel quale si consumò il parricidio da parte della figlia Beatrice, poi condannata a morte. C’è anche la Grotta di Santa Filippa Mareri, nella quale la Santa si rifugiò quando decise di allontanarsi dagli agi e dal lusso della sua famiglia.