L’assassinio delle sorelle Mirabal diventa una scultura di Guadagnuolo
Nell’ambito dei Grandi Eventi dell’Agro Romano Pontino sarà la città di Aprilia (LT) ad ospitare “PasoDoble per le Donne: memorial per le sorelle Mirabal ”per la Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne indetta dall’ONU, per ricordare il brutale assassinio delle sorelle Mirabal che diventa un’opera scultorea di Francesco Guadagnuolo.
L’importante manifestazione verrà inaugurata venerdì 23 novembre alle ore 17,30 presso l’Atelier Cirillo Sposa, in Via delle Margherite, 69 ad Aprilia (LT), con un’esposizione di opere originali del M° Francesco Guadagnuolo, uno dei maggiori esponenti del panorama artistico internazionale contemporaneo con l’intervento dell’Artista, della Presidente dell’Associazione Agorà di Roma Dott.ssa Barbara Del Bello, della Vicepresidente Dott.ssa Francesca Proietti Marengo e dell’Avv. Ilaria Cavallini, per un approfondimento socio-criminologico sulla violenza di genere, modera l’evento la Prof.ssa Patricia Renzi. L’esposizione è visitabile sino al 28 novembre 2018.
Così PasoDoble per le Donne diventa danza transreale per l’arte con due principi, uno culturale come simbolo di amore con i relativi più disparati aspetti matrimoniali e l’altro costruttivo per sensibilizzare l’opinione pubblica, per denunciare e penetrare nel tessuto sociale con interventi di sviluppo sostenibile al fine di apportare cambiamenti reali e significativi. Guadagnuolo ha avuto il merito di fare in modo che si parli di un flagello sempre esistito e che non sembra volersi esaurire, attraverso le sue opere scultoree, cerca di interrogarsi su questo devastante fenomeno caratterizzato da discriminazione e violazione dei diritti delle donne.
È stato scelto appositamente l’Atelier di abiti da sposa, come emblema della contrapposizione della «molteplicità delle diverse forme di amore», saranno esposte tre grandi opere installative di Guadagnuolo che ci porta a far riflettere ad un sentimento di inquietudine per la vita di una donna consumata troppo in fretta e fatta solo di apparenza come ci hanno segnalato le cronache giornalistiche.
Nella prima scultura c’è tutto il dramma delle sorelle Mirabal che si nascondono dietro due teste, che fanno vibrare il loro cuore che si scontra con la realtà serena del loro viso. Con la risoluzione 54/134 del 17 dicembre 1999 l’Assemblea Generale dell’ONU ha fissato per il 25 novembre la Giornata Internazionale per l’Eliminazione della Violenza contro le Donne per ricordare le sorelle Mirabal, torturate, stuprate e uccise nel 1960 a Santo Domingo dai militari del dittatore Trujllo. E di questo vuole parlare Guadagnuolo con questi mezzo busti che celano tutto il senso dell’aggressività da parte degli uomini-militari del dittatore, che hanno avuto la sventura di incontrare. Vengono assemblati degli oggetti, ognuno dei quali intriso di significato simbolico. Il teschio bianco separato delle scarpe rosse, simbolo queste ultime, da qualche tempo della violenza sulle donne. L’opera di Guadagnuolo svolge a specificare che dietro quei busto-manichino, mutilo ed immobile, una volta sorridevano alla vita, con sentimenti ed emozioni che gli sono violentemente stati strappati. La scultura è immersa in un mutismo che produce uno stato d’animo triste ed emozionante stagliandosi su un palcoscenico enigmatico segnato si di morte, ma anche di speranza per un messaggio salvifico, indirizzato alle nuove generazioni di tutto il mondo perché fatti così non dovranno più accadere auspicando un futuro migliore e più sano della mente da parte degli uomini.
Un’altra opera “Femminicidio” ci vuole comunicare come dietro il manichino, visto come donna-oggetto, ci sia un corpo pensante e il teschio è simbolo di un destino al quale la donna va incontro senza saperlo. L’opera scultorea dell’artista mantiene una sua prospettiva e si compone su diversi piani. La scultura si presenta senza braccia e senza mani, piena di carica emotiva che è simbolo di una transrealtà corporea che si concretizza attraverso un gioco di pieni e di vuoti. La presenza del colore rosso nella scultura di Guadagnuolo serve a sottolineare il carattere drammatico della circostanza. Il teschio nel suo pallore separa il rosso sangue delle scarpe e della figura femminile. Tutto questo è immerso in un silenzio sepolcrale che evidenzia la dimensione senza tempo. Grazie al transrealismo di Guadagnuolo si ha l’immagine di un istante temporale, presentandolo al di là della realtà, in un’altra dimensione trans-mortale.
La terza scultura-installazione “La Sposa”- amore, sentimenti e contrasti, incentrata sul matrimonio. In alto una testa di donna dalla bellissima capigliatura, di colore rosso scuro che si contrappone al viso incerto e sospeso. Gli oggetti che si trovano sono tutti intrisi di valore simbolico, la coppia felice con le fedi nuziali separa la scatola rossa della scarpa, simbolo della violenza sulle donne a cui è andata ad imbattersi. Con le installazioni sulle donne Guadagnuolo porta avanti un’operazione di certo originale: Arte e acconciatura assieme ad un’artista dei capelli Lucia Coppola che collabora da qualche anno con il Maestro.