85 nazioni prevedono ancora la pena capitale
La statua di San Michele Arcangelo, emblema della città di Aprilia, è illuminata per sostenere “Cities for Life 2016”, la campagna contro la pena di morte.
Sono oltre 2.100 le città che aderiscono all’iniziativa mondiale per l’ablizione della pena capitale, lanciata e capitanata dalla comunità Sant’Egidio e ogni anno si allarga a macchia d’olio.
La data di oggi, 30 novembre rispetta quella in cui 230 anni fa, cioè nel 1786, la pena di morte venne abolita per la prima volta dal Granducato della Toscana ( Pietro Leopoldo firmò il codice leopoldino preparato dal giurista Pompeo Neri; il Granducato di Toscana divenne così il primo territorio con la pena capitale abolita).
La Giornata Internazionale Cities for Life, «Città per la Vita, Città contro la pena di morte» è un’iniziativa che negli anni ha riunito amministrazioni locali e società civili di ogni parte del mondo in questa battaglia di civiltà e per la vita ottenendo fino a oggi l’adesione di oltre 2.100 città di 97 Paesi di tutti i continenti: ogni città aderente illumina un monumento emblematico e naturalmente a Roma è il Colosseo.
Molti paesi del mondo hanno ancora la pena di morte. In tutto sono 85. Tra i grandi Paesi che ancora hanno la pena di morte ci sono gli Stati Uniti, la Cina, il Giappone, l’Indonesia, l’Iran e molti paesi dell’Africa.
In alcuni Paesi la pena di morte è applicata anche per reati non gravi come il furto, l’evasione fiscale, ecc.
Il monumento simbolo della giornata è il Colosseo di Roma.
Marina Cozzo