Roma prosegue con le sue leggende tra verità e suggestione. La storia di Piazza del Gesù emoziona gli estimatori.
La Città Eterna possiede numerosi significati e leggende. Viene definita in vario modo a causa di suggestioni che si porta dietro da millenni. Anche il soprannome Mamma Roma deriva dal cinema e dalle sfaccettature che la cultura della celluloide che ha contribuito anche ad accrescere una determinata cronologia agiografica da tener presente. Il culto di Roma per i santi e la chiesa è molto presente non solo per l’ubicazione del Pontefice. Esiste proprio una tradizione che mescola architettura e capacità alla fede.
Questo ha permesso di sviluppare tutto un filone architettonico artistico che ha reso grande una città, ma anche la storia di chi l’ha popolata. Basti pensare che le correnti artistiche, dal Barocco, al Dorico, fino al Corinzio sono passate tutte per l’attuale Capitale d’Italia. Il Papato aveva molta influenza in tal senso e anche per la costruzione di chiese e basiliche in grado di rivalutare un genere in disuso. L’unione fra classici e avanguardia doveva essere il giusto biglietto da visita per gli avventori e soprattutto i fedeli.
Piazza del Gesù: la leggenda del vento
Gli introiti all’epoca si misuravano su questo. In tal senso si colloca anche Piazza del Gesù: si estendeva per circa metri 77 x 194 e presentava, sul lato corto settentrionale, l’ingresso principale con un monumentale arco a tre fornici, fiancheggiato da due ambienti rivolti verso l’area porticata: qui erano situati due piccoli templi, uguali e simmetrici, dedicati ai due imperatori divinizzati. Nel 1570 la paludosa piazza fu bonificata dai Maestri di Strada con la sistemazione della fogna detta “Minerbae et Camilliani“, ossia “della Minerva e di Camilliano”. Una chiesa dove tira sempre vento.
Questo narra la leggenda perchè La facciata presenta un bel portale fiancheggiato da due colonne ioniche di travertino che sostengono la loggia sulla quale si apre una porta-finestra decorata da una testa femminile tra due festoni e dallo stemma di Clemente X; i tre piani presentano al pianterreno finestre architravate ed inferriate su davanzale con mensole e finestrelle sottostanti, al primo piano finestre architravate con timpano curvo sopra la stella dello stemma Altieri.
Un vero e proprio incontro fra passato e presente che consente l’esposizione a panoramiche impressionanti. Questo vuol dire anche trovare spazi dove apparentemente non c’è nulla. Tira sempre vento per la disposizione delle pareti offerta che garantisce un gioco di luci e spiragli in grado di mettere fine a qualsiasi tipo di umidità. Inoltre, vista la sacralità del luogo, si arriva a cambiare opinione su molte cose. Non ultima quella che la prospettiva di fede offre: ovvero la capacità dei santi di unire le diverse aure agli occhi dei fedeli. Questo suscita i continui venti da una parte e dall’altra. Una situazione in grado di attirare ancora oggi moltissimi estimatori e fedeli. Colmi di grazia e passione per l’arte. Un passo in avanti doveroso anche con l’avvento della modernità. Non resta che aspettare e godere le attese delle prossime tournée e visite guidate.