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‘A ficara’, il nuovo racconto di Nicola Genovese

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Eccoci al nuovo appuntamento settimanale con i racconti di Nicola Genovese, autore dei romanzi “Il figlio del prete e la zammara”,  “Il nipote del prete” e “Lipari-La Rinascita”.

Anche stavolta si tratta di un racconto che affonda nelle radici dei ricordi dell’autore e più precisamente nella sua infanzia in Sicilia, quando, da bambino, trascorreva le estati nella casa dei nonni.
 
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“…fu me nonnu chi chiantau stu peti i ficara..”

Nei giorni di Agosto, durante i quali spesso mangiavo fichi e prosciutto, mi sono ricordato le giorniate della mia infanzia trascorsa in Sicilia.
Avevo otto anni e vivevo nella casa di mio nonno Salvatore, che affettuosamente chiamavamo Turi.
Nel retro della sua grande casa, posta al pianterreno, c’era un giardino con al centro un’enorme pianta di fichi bianchi piantata da mio nonno quando era ragazzo.
Tutto intorno c’erano altri alberi di limoni, arance e mandarini.
Nella mia stanza si affacciavano alcuni rami della pianta di arance, e nel periodo di fioritura un profumo di zagara m’inebriava.
Un’oasi di pace e serenità, dove ho vissuto anni felici e spensierati.
In un angolo c’era un piccolo forno a legna, dove la nonna una volta al mese cuoceva il pane che bastava per tutta la settimana.
Ne approfittava per preparare piccole focacce che noi nipoti divoravamo in un baleno.
Io ero il più grande e nonno mi forniva un paniere di vimini con un gancio a ”S“.
Con quello mi arrampicavo sulla pianta per raccogliere i fichi.

Mi raccomandava di scegliere quelli maturi, riconoscibili dalla goccia di miele che si formava sulla parte opposta del gambo e dalla striatura lungo tutta la pancia del frutto.
Dovevo evitare di raccogliere quelli poco maturi, che buttavano il loro latte bianco irritante per la pelle.
Che ricordi…! Che gioia quando scendevo dall’albero con il “paniere” tutto pieno.
Ci sedevamo intorno a un tavolo di pietra in un angolo del giardino.
Nonno a capo tavola, nonna che serviva le pizzette appena sfornate e insieme ai cugini mangiavamo pizza e fichi.
Che tempi! E che nostalgia di un tempo che fu!
Con quelli rimasti, nonna ci faceva la marmellata per l’inverno.
Un giorno feci il temerario.
Mi arrampicai su un ramo molto alto, dove c’era un grappolo invitante.
Nonno cercò di dissuadermi, poiché i rami erano piccoli e deboli.
Aveva ragione: il ramo sul quale mi ero appoggiato si spezzò e caddi a terra.
Fortunatamente me la cavai con una slogatura a un piede.
Sono passati molti anni dalla sua scomparsa, ma il suo ricordo è rimasto sempre vivo nella mia mente e nel mio cuore.
Nonno Turi aveva sostituito la figura del mio papà che era morto durante l’ultima guerra.

Nicola Genovese

I romanzI di Nicola Genovese sono reperibili su Ibs libri, oppure richiedendolo direttamente all’editore Aulino Tel.3284793977 oppure via e-mail:info@Aulinoeditore.it

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