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“A chi tocca nun se ngrugna”, che significa questo modo di dire romano?

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a chi tocca nun se ngrugna

Il romanesco è un dialetto che fa simpatia, per la cadenza, il ritmo e anche per la capacità di esprimere con poche parole delle frasi che rappresentano un monito e altre che sono più semplicemente luoghi comuni, constatazioni di fatto. Esistono espressioni che solleticano la curiosità, soprattutto di coloro che a Roma non ci sono nati e che quindi restano interrogativi di fronte a modi di dire che a volte risultano addirittura astrusi.

Uno dei modi di dire più in voga: ‘A chi tocca nun se ‘ngrugna’

Tra gli altri ce n’è uno che è molto in voga: ‘A chi tocca nun se ‘ngrugna’. Tutto sommato non è di così difficile comprensione questa espressione che viene utilizzata per gioco, e non solo, per dire: ‘A chi capita capita, inutile prendersela’. Non solo una frase da pronunciare in situazioni a volte spiacevoli, ma anche uno stile di vita visto che solitamente: ‘Oggi a me, domani a te’.

a chi tocca nun se ngrugna

Un invito alla leggerezza

Insomma ‘a chi tocca non se ‘ngrugna’ sottolinea non solo la possibilità che cose spiacevoli possano accadere e che conviene prenderle nel miglior modo possibile, ma esprime anche una certa filosofia di vita che sollecita alla leggerezza. Perché se oggi è toccato a me, domani non si può escludere che (la cosa spiacevole) tocchi a qualcun altro.

A catalizzare l’attenzione di questa espressione è la parola: ‘nrugnarsi’

E a dare enfasi a questo modo di dire senza dubbio c’è la parola ‘ngrugnarsi che evidentemente deriva da grugno, inteso come muso dell’animale. Non mettere il grugno, quando con la parola grugno si intende: ‘Il muso del maiale o del cinghiale’. Da questo termine, infatti, deriva il verso di questi animali: il grugnito che è una sorta di brontolio. Da qui il significato preciso di un’espressione romanesca: Se ti tocca non mettere il muso, non ti adombrare. Come a dire fai quello che devi, poi tanto toccherà a qualcun altro… ‘la vita è na rota’.

Espressione che risale a tempi antichi e in particolare al gioco de La Passatella

L’idea è che ‘a chi tocca nun se ngrugna’ possa avere un’origine che risale a tempi antichi. A un periodo nel quale nelle osterie di Roma si giocava a La Passatella. Passatempo che aveva lo scopo di non far bere vino a uno dei partecipanti, lasciarlo a bocca asciutta, per prenderlo poi in giro tutti insieme. Un gioco che sembra affondare le due radici nella Roma imperiale, divenuto poi una vera e propria tradizione nella Roma dei Papi, al termine del quale alla persona derisa veniva, appunto detto: ‘A chi tocca nun se ngrugna’.

a chi tocca nun se ngrugna
a chi tocca 

Diverse le frasi in romanesco che hanno un senso più ampio. Vediamone alcune…

Ma il dialetto romano è bello proprio per le sue frasi che racchiudono un senso più ampio e che, con il trascorrere del tempo, sono state adattate anche da altri dialetti italiani. Tra le altre c’è ‘non farti infinocchiare’, letteralmente è un invito a non farsi prendere in giro, di fatto vuole mettere in guardia da eventuali imbrogli. Ma anche ‘fare il giro delle sette chiese’ è un’espressione molto usata e non solo nella Capitale, anche se sembra che sia nata proprio lì, e ha il significato di aver perso tanto tempo per fare qualcosa che, solitamente, non va a buon fine. E ancora ‘ figlio della gallina bianca’, quando qualcuno si ritiene superiore agli altri cercando di imporre la propria volontà, in quanto, i figli della gallina bianca erano ritenuti sacri e pertanto non potevano essere uccisi, si trattava insomma di esemplari privilegiati.

Sono solo alcune delle espressioni tipicamente romanesche che oltre ad avere un suono così accattivante racchiudono un insegnamento di vita.

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