A quasi un anno dalla morte di Willy Monteiro, il giovane di appena 21 anni pestato di botte e ucciso a Colleferro, emergono nuove inquietanti testimonianze, verbali esclusivi che ricostruiscono quella terribile notte. Una storia che ha toccato il cuore di tutti. Cuore che a Willy hanno ‘spaccato a metà’ calcio dopo calcio, pugno dopo pugno. Una violenza efferata, un omicidio per il quale sono accusati quattro ragazzi: i fratelli Bianchi, Marco e Gabriele, Mario Pincarelli e Francesco Belleggia.
Omicidio Willy, i verbali esclusivi
“Mentre andavo via con le mie amiche, ho visto un ragazzo di colore, riverso a terra, sul marciapiede a pochi metri da dove ci eravamo fermati prima con l’auto, immobile, con accanto alcune persone che gli davano un primo soccorso”. E’ Willy e queste sono le dichiarazioni di una ragazza di 17 anni (che chiameremo Luisa) che era lì, un verbale esclusivo riportato dal quotidiano La Repubblica. Luisa era insieme ad altre due amiche, Giulia e Francesca: “Siamo arrivate al locale dove ci intrattenevamo sino alle 4 circa a bere qualcosa , fino a che abbiamo trovato un ragazzo che ci ha accompagnate a casa“. Ma Willy era già morto e bisogna fare un passo indietro.
Il racconto delle tre ragazze
Le tre giovani avevano incontrato i fratelli Bianchi poco prima e con loro si erano appartate nei pressi del cimitero per fare sesso. Quella terribile sera Marco e Gabriele dopo la cena a Velletri avevano lasciato le fidanzate ad Artena e avevano deciso di trascorrere la serata a Colleferro con Mario Pincarelli e Francesco Belleggia. Le tre ragazze, ascoltate dai Carabinieri, hanno raccontato di aver preso l’autobus a Labico e di essere arrivate a Colleferro intorno a mezzanotte e mezza, di aver salutato prima Pincarelli e Belleggia, e poi di aver incontrato i due “gemelli” (Marco e Gabriele, fisicamente molto somiglianti).
“Da alcuni mesi – ha riferito Luisa ai carabinieri nel verbale riportato da Repubblica– conoscevo Bianchi Marco, dopo averlo incontrato presso il circolo … di Colleferro. In quella occasione ricordo che ci siamo presentati e lui mi ha offerto da bere. Poi nei mesi a seguire ci siamo seguiti sui social e ci siamo anche visti una volta a Castel Gandolfo”.
Ma procede la ricostruzione della notte. I due fratelli, insieme a Vittorio Tondinelli, hanno pensato bene di salire sulla loro auto e di invitare le tre ragazze a bordo, direzione cimitero. Francesca, una di loro, si era intrattenuta con Vittorio, mentre Luisa e l’amica erano sul Suv con Marco e Gabriele Bianchi. Poi le ‘strane telefonate’.
Se ben ricordo – ha raccontato l’allora 17enne agli investigatori – rimanevamo lì per circa un’oretta e nel mentre ci trovavamo lì ricordo che squillava più volte uno o due cellulari in uso ai ragazzi, fino a che uno di loro, non ricordo chi, forse Gabriele, rispondeva al telefono e una volta chiusa la conversazione avvisava il fratello Marco e Vittorio che qualcuno stava litigando e loro dovevano accorrere per dargli una mano”.
L’arrivo dei fratelli Bianchi
Gli amici dei fratelli Bianchi avevano notato Pincarelli e Belleggia discutere animatamente con dei ragazzi di Colleferro e avevano chiesto il loro aiuto. Una volta arrivati sul posto, i due campioni di MMA scesero velocemente dall’auto, le ragazze rimasero sull’Audi: “Restavamo in auto, attonite e confuse perché non capivamo cosa stesse accadendo“. “Era palese che stesse accadendo qualcosa, tipo un litigio – afferma Luisa – ma io non ho visto nessuno sferrare pugni o tirare calci. Dopo circa cinque minuti ricordo che Marco, Gabriele e Vittorio tornavano verso l’auto e a quel punto ricordo che Marco mi diceva di scendere subito insieme alle mie amiche, senza darmi una spiegazione“.
Willy era stato pestato di botte. In quei pochi istanti la sua giovane vita è stata spezzata. “Un ragazzo, proprio lì accanto, era stato aggredito e si trovava a terra in fin di vita” – avevano raccontato dei presenti a Luisa. Ma lei e le sue amiche, come se nulla fosse, avevano deciso di continuare la serata e di andare a bere in un locale.
Il racconto di un’altra ragazza
Anche Giulia, l’altra ragazza, ha raccontato un fatto simile. Ha spiegato di aver conosciuto i Bianchi solo quella sera e di non essere riuscita a vedere il litigio: “Soffro di miopia e quella sera non indossavo gli occhiali perché li avevo dimenticati a casa, quindi da lontano non riesco a vedere granché”. Poi Willy era a terra. L’ha visto. Ma i fratelli Bianchi già non c’erano più: “Abbiamo visto riverso in terra un ragazzo di colore, steso sul marciapiede e tanta gente intorno a lui”.
Ma Giulia, con le altre due amiche, è andata prima in un altro locale a bere, poi ha chiesto il passaggio per tornare a casa a un ragazzo senza farsi troppe domande: “Abbiamo chiesto a un gruppo di ragazzi se ci potevano dare un passaggio a Labico – sostiene nel verbale riportato da Repubblica– e un ragazzo che non avevo mai visto prima si è offerto di darci un passaggio”.