C’è chi in tempi di pandemia ha avuto modo di riflettere, di soffermarsi sulle piccole cose e di capire quanto sia importante aiutare chi ne ha bisogno. Poi c’è chi, invece, alla macchina della solidarietà ha “scelto” l’egoismo e la cattiveria. Perché non è vero che, alla fine della battaglia, saremo tutti migliori. Altruisti e generosi. Sarebbe un mondo migliore, ma forse utopistico.
A Colleferro, a pochi chilometri da Roma, un barista si è ritrovato con il suo locale incendiato, dato alle fiamme. Il motivo? Lui, un 51enne proprietario del Garden Bar, si è rifiutato di servire da bere a due uomini oltre l’orario imposto dalle norme anti-Covid. E’ qui che i malviventi, di tutta risposta, hanno pensato bene di incendiargli il locale. Come se già queste attività, alle prese con aperture e chiusure a intermittenza, non avessero già dei problemi per andare avanti. Come se non bastassero le restrizioni. Come se ci fosse bisogno di fare altri sacrifici.
“Voglio ringraziare colui che ha avvisato i Vigili del Fuoco, la squadra dei Vigili del Fuoco, i Carabinieri del Comando di Colleferro, il Sindaco e l’amministrazione per gli attestati di solidarietà – scrive su Facebook il proprietario del bar – “Grazie a tutto lo staff, compresi gli ex che ci hanno aiutato a rimetterci in piedi e a tutti i nostri clienti e amici che oggi sono passati per darci la loro solidarietà. Per noi siete stati tutti grandi allo stesso modo, grazie mille volte”.
Fortunatamente i due banditi senza scrupolo, rispettivamente di 35 e 45 anni, sono stati identificati e arrestati dai Carabinieri della Compagnia di Colleferro, con l’accusa di incendio aggravato dai futili motivi.