Weekend movimentato nella zona di Valmontone, comune in provincia di Roma, teatro di un tentato suicidio trasformatosi poi in un’inspiegabile aggressione nei confronti dei soccorritori intervenuti. La vicenda.
Ha minacciato di togliersi il suicidio in preda ad una crisi post-assunzione di farmaci e alcol. Un mix pericolosissimo che lo ha spinto ad un passo dall’estremo gesto. Un sabato sera all’insegna del dramma dunque, con l’allarme scattato nella zona di Valmontone. Una volta giunti sul posto Carabinieri e sanitari del 118 sono riusciti a calmare l’uomo che però, improvvisamente, si è scagliato contro di loro. Tanto che alla fine i Militari hanno dovuto utilizzare il taser in dotazione.
Tentato suicidio e aggressione a Valmontone
Tutto era iniziato dalla richiesta del 118 per un 53enne di Valmontone che, in stato confusionale, minacciava il suicidio. Allertati i Carabinieri, giunti da Colleferro, in poco tempo la macchina dei soccorsi ha raggiunto la casa dell’aspirante suicida.
Entrati all’interno l’uomo ha ammesso che poco prima, aveva bevuto troppo assumendo contemporaneamente anche alcuni farmaci. Ad ogni modo, come ricostruito, inizialmente il 53enne – questa la sua età – si è mostrato collaborativo. Poi però la situazione è cambiata.
L’uso del taser
Durante la rilevazione dei parametri vitali l’uomo infatti, all’improvviso e senza motivazione, ha dato in escandescenze aggredendo i carabinieri che per immobilizzarlo, non avendo altre alternative, hanno dovuto ricorrere all’uso del taser in dotazione. Per tale ragione, il 53enne è stato tratto in arresto e trasportato precauzionalmente presso il pronto soccorso dell’Ospedale di Colleferro. Dopo alcune ore è stato dimesso ed è stato sottoposto ai domiciliari in attesa di rito direttissimo.
L’udienza
Lunedì mattina, infine, il 53enne è comparso dinanzi al G.U.P. del Tribunale di Velletri ed è stato condannato, previo rito abbreviato, a 4 mesi di reclusione (pena sospesa) con l’applicazione della misura cautelare dell’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria. L’accusa a suo carico è quella di violenza e resistenza pubblico ufficiale.