È volata in cielo troppo presto e sono ancora sotto choc e increduli tutti quelli che conoscevano Alisia Mastrodonato, la ragazza di appena 19 anni che nella notte tra venerdì e sabato scorso è rimasta coinvolta in un terribile incidente stradale. Lei che aveva da poco trascorso una serata con gli amici, stava rientrando quando l’auto sulla quale viaggiava ha perso il controllo, è finita fuori strada e ha sradicato nel violento impatto due alberi. Per Alisia, che viaggiava sul sedile posteriore, non c’è stato nulla da fare: è morta poco dopo l’arrivo in ospedale, dove i medici hanno tentato, e purtroppo invano, di salvarle la vita.
Ora i funerali di Alisia, che amava i cavalli ed era un’amazzone, si terranno domani, mercoledì 13 aprile, a Valmontone, nella chiesa di Santa Maria Maggiore.
La dinamica dell’incidente mortale in cui ha perso la vita Alisia
Alisia Mastrodonato si trovava in auto con due amici. Erano sulla via Casilina, fra Colleferro e Segni, quando poco dopo le 2, nella notte tra venerdì e sabato, l’amico di 21 anni che era alla guida ha perso il controllo del mezzo, una BMW touring. La vettura ha sbandato, poi è andata fuori strada ed è finita contro due alberi prima di terminare la violenta corsa al centro della carreggiata. Una macchina accartocciata, i tre ragazzi estratti dalle lamiere e la corsa disperata in ospedale, dove Alisia, originaria di Colleferro, ma residente con mamma Emanuela e papà Stefano a Valmontone, non c’è stato nulla da fare.
L’alta velocità e l’accusa di omicidio stradale
La dinamica del terribile incidente, che ha scosso l’intera comunità, è ancora tutta da accertare. Dai primi accertamenti, però, è emerso che il contachilometri era fermo a 104 km/orari, poi l’esito dell’esame alcolemico. Chi guidava, infatti, è risultato positivo e ora, da prassi, il giovane amico di Alisia verrà indagato per omicidio stradale.
Ma mentre i perché restano, i dubbi su cosa sia successo anche, c’è un perché troppo grande a cui difficilmente si riuscirà a dare risposta. Perché Alisia non c’è più, perché il destino per lei ha giocato una delle carte più brutte. E ai se, ai ma e alla rabbia, non ci sarà mai spazio per la rassegnazione. Con la certezza, però, di chi la conosceva: Alisia sarà tra i suoi cavalli, anche lì in cielo. E domani chi vorrà potrà stringersi alla famiglia nell’ultimo saluto.